Guerra Ucraina, l'Europa chiude in rosso. Milano giù: crollano Tim e banche - Affaritaliani.it

Economia

Guerra Ucraina, l'Europa chiude in rosso. Milano giù: crollano Tim e banche

La Borsa peggiore resta Madrid che cede due punti percentuali. A Milano oltre al crollo di Tim, vanno male anche le banche. Il petrolio rimane in rialzo

Guerra Ucraina, a Piazza Affari giù anche i petroliferi: Eni chiude a -4,5% 

Mentre prosegue il conflitto tra Ucraina e Russia, con Mosca che si dice pronta a praticare corridoi umanitari, le Borse europee chiudono in rosso, con gli indici Usa negativi dopo un rialzo iniziale. 

La peggiore resta Madrid (-3,35%), preceduta da Londra (-2,16%), Milano (-1,87%), Francoforte (-1,66%) e Parigi (-1,22%), che gira in negativo. Pesa sui mercato il primo stop di gas dalla Russia alla Germania, anche se si tratta del gasdotto Yamal, che fornisce solo il 10% del fabbisogno del Paese.

In rialzo a 156,8 punti il differenziale tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo dei titoli decennali in rialzo di 7,3 punti all'1,622%. In rialzo il dollaro sulla divisa russa (+3,01% a 105,43 rubli per unita'). 

Scende ancora Piazza Affari (-2,3%), con Tim (-13%) che resta in fondo al listino principale, dopo i conti e le stime. Male le banche, a cominciare da Banco Bpm (-7%) e Bper (-5,5%), seguite da Unicredit (-2,9%) e Intesa (-2,7%), che valuta la presenza in Russia e nel frattempo mette a disposizione misure finanziarie immediate per supportare le pmi energivore e quelle con fatturato derivante in larga parte dall'export. Continua in rosso il lusso, con esempi come Moncler (-4,9%). In calo i petroliferi, a iniziare da Eni (-4,5%), le auto, da Stellantis (-2,9%). Pochi i titoli in positivo, tra cui Cnh (-1,2%).

Frena la corsa dei prezzi del petrolio e del gas naturale, ma non si arresta il balzo del carbone e dell'alluminio. Tra le altre materie prime in rialzo anche il grano e il mais e l'avena. I prezzi del greggio sono virati in negativo dopo che l'Iran si e' detto pronto ad aumentare la propria produzione quando le sanzioni Usa saranno tolte alla fine del negoziato sul nucleare iraniano. Il Brent cede lo 0,53% a 112,35 dollari al barile, il Wti arretra dello 0,685 a 109,95 dollari. Frenano anche i prezzi del gas dopo il record storico di ieri a 194,715 euro/Mwh. I future al Ttf scendono dello 0,33% a 165 euro/Mwh. Un'analisi dell'Aie (Agenzia internazionale dell'energia) ha evidenziato che per l'Unione europea e' poassibile ridurre la dipendenza dall'import di gas russo in un tempo relativamente breve (un anno) di circa la meta' (80 miliardi di metri cubi).

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