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Economia
Illy, Mediobanca advisor per il Polo del Gusto. Gruppo del caffè pensa all'Ipo

Mediobanca è l’advisor finanziario scelto dal gruppo Illy per la ricerca di un partner per il Polo del Gusto, la subholding creata nel 2019 e presieduta dall’ex governatore del Fvg Riccardo Illy che raggruppa il business diversificato nell’alimentare: il vino, con la cantina Mastrojanni, il cioccolato piemontese di Domori, il tè francese Dammann Frères, la pasticceria inglese Prestat e le partecipazioni in Agrimontana, tra i marchi leader del miele e delle confetture di alta qualità.

LP 4930116

Il Ceo di Mediobanca Alberto Nagel


 

Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la holding a capo dell’impero triestino del caffè ha appena terminato il beauty contest per l’individuazione dell’advisor finanziario che si occuperà della procedura per aprire il capitale del Polo del Gusto, controllato al 100% da Illy, probabilmente a un fondo di private equity. Come avvenuto nell’altro ramo di attività (il caffè da cui proviene il 90% del fatturato consolidato), dove Illy ha appena siglato il closing per la vendita ai newyorkesi di Rhône Capital. E la scelta è ricaduta su Piazzetta Cuccia che prosegue così il suo track record nell'advisory nel core business del corporate&investment banking. 

Il team di Alberto Nagel si occuperà dunque di trovare il miglior offerente per l’acquisto di una quota compresa fra il 20% ed il 40% dell’azienda, per un valore tra i 50 e 100 milioni di euro. 

L’obiettivo di Riccardo Illy, secondogenito classe 1955 della terza generazione (gli altri sono: Francesco del 1953, Anna del 1958 e Andrea del 1964) è quello di trovare un partner finanziario che voglia sostenere e condividere gli obiettivi di crescita della società.

Al termine di questo processo di apertura del capitale, il cui orizzonte temporale potrebbe essere di circa 10 anni (sono i desiderata del presidente), ci potrebbe essere la quotazione. Processo che varrà, sul modello Marchionne in Fca, anche per i marchi sottostanti posseduti, ma in un’ottica di più breve periodo. 

Intanto, la società triestina (seguita per il dossier da Goldman Sachs) ha annunciato la chiusura del contratto di vendita del 20% del capitale di Illycaffè a Rhône Capital chiudendo la saga familiare che vedeva una spaccatura sulle strategie future fra Francesco e gli altri fratelli, con il primogenito che voleva monetizzare il suo 23% (pacchetto promesso al fondo Peninsula bocciato però dagli altri azionisti).

La quota verrà divisa in parti uguali fra i fratelli e le risorse messe a disposizione dal fondo americano serviranno ad Illycaffè per espandersi negli Stati Uniti (con aperture di punti vendita nelle metropoli e negli aeroporti e nelle stazioni a stelle e strisce) e per liquidare il socio uscente nella holding

Poi, molto probabilmente anche nell’orizzonte della controllata del caffè ci sarà Piazza Affari dove, viste le caratteristiche del fondo Usa, Illy potrebbe approdare, spiegano alcune fonti, in un’orizzonte massimo di cinque anni. 

@andreadeugeni

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