Economia
Israele e Hamas firmano la pace, ma l’oro non rallenta: gli investitori scelgono (ancora) la sicurezza
Mentre Trump annuncia una storica intesa di pace tra Israele e Hamas, l’oro continua a correre: gli investitori brindano alla diplomazia, ma non abbandonano il bene rifugio

Accordo di pace tra Israele e Hamas, ma l’oro continua a brillare: i mercati non si fidano ancora
Nella notte tra l’8 e il 9 ottobre, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sorpreso il mondo annunciando che "Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro piano di pace". Un passo che, secondo il leader americano, segna l’inizio di una nuova stagione nel tormentato equilibrio del Medio Oriente.
"Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura. Questo è un grande giorno", ha dichiarato Trump.
L’annuncio, accolto con entusiasmo, ha tuttavia lasciato i mercati in uno stato di cauta attesa. Gli investitori sanno bene che la strada tra un accordo di principio e una pace effettiva è lunga e incerta. E infatti, se da un lato le Borse hanno reagito con una timida ondata di ottimismo, dall’altro il comportamento dell’oro racconta una storia diversa: quella di un mondo che, pur sperando nella distensione, continua a proteggersi dal rischio.
Il metallo prezioso si è mantenuto a 4.037 dollari l’oncia, con un guadagno del 3,9% rispetto alla settimana precedente e anche il dollaro ha mantenuto i suoi recenti forti guadagni. Dopo aver toccato il record martedì, l'oro ieri ha messo a segno un ulteriore +1%, mentre nella sessione asiatica di oggi ha registrato una lieve flessione dello 0,1%. Si tratta comunque di movimenti marginali, perché il trend di fondo resta potentemente rialzista: dall’inizio dell’anno l’oro è cresciuto del 53%, dopo il +27% messo a segno nel 2024.
Il motivo di questa corsa è un intreccio complesso di fattori. Da un lato, le aspettative di nuovi tagli ai tassi d’interesse da parte della Federal Reserve alimentano la domanda di asset alternativi al dollaro. Dall’altro, la persistente incertezza politica ed economica globale spinge investitori e banche centrali verso la sicurezza del metallo giallo.
La domanda istituzionale, infatti, non accenna a diminuire: negli ultimi tre anni gli istituti centrali hanno acquistato in media 1.000 tonnellate d’oro all’anno, nel tentativo di diversificare le proprie riserve e ridurre la dipendenza dal biglietto verde.
Il risultato è un’ascesa che ha sorpreso anche gli analisti più ottimisti. L’oro ha sempre funzionato come una sorta di specchio del mondo: ha superato i 1.000 dollari durante la crisi finanziaria del 2008, ha toccato i 2.000 nel pieno della pandemia di Covid-19 e ha oltrepassato i 3.000 a marzo, poco prima dei dazi del cosiddetto "giorno della liberazione" voluto proprio da Trump, che aveva scosso i mercati internazionali.
Ora, con il record dei 4.000 dollari, l’oro consolida il suo status di bene rifugio per eccellenza, capace di prosperare anche in tempi di apparente tregua. A rendere ancora più evidente la sfiducia del mercato nei confronti della stabilità politica globale è il comportamento dei fondi negoziati in borsa legati all’oro. Gli ETF garantiti dal metallo prezioso continuano a registrare afflussi record, ma anche la paralisi parziale dell’amministrazione statunitense, entrata nella sua seconda settimana, ha contribuito ad alimentare la domanda.
In teoria, la firma di un accordo di pace come quello annunciato da Trump, seppure appena annunciato, avrebbe dovuto favorire una riduzione della domanda di beni rifugio. Ma la realtà dei mercati è spesso più prudente delle intenzioni politiche. Gli investitori, memori di anni di conflitti, crisi e promesse infrante, sanno che la stabilità non si decreta con una conferenza stampa notturna. Così, mentre si festeggia il ritorno della parola pace nelle cronache internazionali, il metallo giallo continua a brillare, come se il mondo avesse ancora bisogno di un’ancora di sicurezza.