Istat: consumi famiglie, si riduce gap tra Nord e isole - Affaritaliani.it

Economia

Istat: consumi famiglie, si riduce gap tra Nord e isole


Si riduce la differenza della spesa delle famiglie del Nord e delle isole. Lo rileva l'Istat nel Rapporto relativo al 2016. Pur permanendo ampie differenze strutturali sul territorio, il gap tra i piu' elevati valori del Nord-ovest (2.839,10 euro di spesa media mensile) e quelli piu' bassi delle Isole (1.942,28 euro) passa da quasi 945 a circa 897 euro nel 2016. Come gia' nel 2015, Trentino-Alto Adige, Lombardia ed Emilia-Romagna sono le regioni con la spesa media mensile piu' elevata (rispettivamente, 3.073,73, 3.040,38 e 2.975,45 euro). Al contrario, la Calabria e' ancora la regione con la spesa piu' contenuta, pari a 1.701,04 euro, circa 1.373 euro meno della spesa piu' elevata. La parte piu' consistente della spesa delle famiglie e' destinata all'abitazione in tutte le regioni di Italia: nel Lazio, in Liguria e in Abruzzo rappresenta oltre il 40%, mentre i valori piu' bassi, intorno al 30%, si registrano in Basilicata e Calabria. L'Istat nota infine che si amplia il divario della spesa delle famiglie tra le citta' metropolitane e i comuni periferici delle aree metropolitane e quelli sopra i 50mila abitanti (circa 376 euro in media al mese da poco meno di 100 euro del 2015) e tra citta' metropolitane e altri comuni fino a 50mila abitanti (poco piu' di 491 euro da meno di 200 del 2015). La causa principale di questa dinamica e' nella marcata crescita della spesa media mensile per beni e servizi non alimentari delle famiglie residenti nelle citta' metropolitane.

Istat: famiglie straniere spendono 1.000 euro in meno di italiane

Le famiglie di soli stranieri spendono 1.000 euro meno di quelle di soli italiani. Lo rileva l'Istat nel rapporto relativo al 2016, secondo cui gli stranieri spendono in media 1.582,94 al mese contro 2.590,59 euro degli italiani. La loro spesa si concentra su beni e servizi essenziali: il 21,0% e' destinato alla spesa alimentare e il 38,0% all'abitazione. Relativamente a quest'ultimo aspetto, scorporando la spesa per gli affitti figurativi, la differenza in termini di quota tra famiglie di soli italiani e famiglie di soli stranieri diventa ancora piu' elevata; per le prime, infatti, gli affitti figurativi valgono il 24,1% della spesa totale, mentre per le seconde rappresentano il 9,2%. Le famiglie con soli stranieri presentano quote di spesa piu' contenute per ricreazione, spettacoli e cultura e per servizi ricettivi e di ristorazione. Invece, continua a mantenersi piu' elevata rispetto alle altre famiglie la quota di spesa per comunicazioni, principalmente per effetto dei contatti con parenti e amici nei propri paesi di origine.

Istat: 448 euro al mese a famiglia per cibo, italiani salutisti

Nel 2016 in media le famiglie hanno speso 447,96 euro mensili per prodotti alimentari e bevande analcoliche (erano 441,50 euro nel 2015). E' quanto rileva l'Istat nel report sulle 'Spese per consumi delle famiglie'. Tuttavia, le singole categorie di spesa hanno un peso diverso all'interno del paniere alimentare e registrano variazioni differenti rispetto al 2015. Nel complesso l'andamento dei consumi alimentari sembra confermare una crescente attenzione a una piu' corretta alimentazione. La spesa per carni e' la piu' elevata, pari a 93,53 euro mensili, seguita da quelle per pane e cereali (75,10 euro mensili), per vegetali (60,62 euro) e per latte, formaggi e uova (57,56 euro). Le voci di spesa con gli aumenti piu' alti sono quelle per pesci e prodotti ittici (+9,5%), per oli e grassi (+9,2%), per prodotti alimentari non altrove classificati (+8,9%) e per caffe', te' e cacao (+7,0%). Anche le spese per frutta e per vegetali aumentano rispetto al 2015, entrambe del 3,1%. Pur essendo la spesa alimentare piu' elevata, la spesa per carni e' in calo del 4,8% rispetto all'anno precedente. Questa voce di spesa, con la sola eccezione del 2015 rispetto al 2014, e' peraltro in calo dal 2011.