A- A+
Economia
Istat, la ripresa italiana zoppica: giù la fiducia tra imprese e consumatori

La diminuzione è contenuta nell’industria e nel commercio al dettaglio. Mentre nei servizi crolla da 109,6 a 94,9 punti 

La ripresa italiana subisce un contraccolpo nel primo mese dell’anno: il clima di fiducia di imprese e consumatori perde rispettivamente 7,3 punti e 3,5 punti. Secondo i dati Istat nel mese di gennaio l’indice composito delle imprese, il più basso degli ultimi nove mesi, scende da 112,7 a 105,4, mentre quello dei consumatori passa da 117,7 a 114,2

"L’intensità della diminuzione, spiega l'Istat, è determinata dal repentino calo della fiducia nel comparto dei servizi di mercato, dove il settore del trasporto e magazzinaggio e quello dei servizi turistici registrano forti cadute. Unici segnali positivi provengono dal commercio al dettaglio, con i giudizi sulle vendite in lieve miglioramento, e dal comparto delle costruzioni nel quale le aspettative sull’occupazione aumentano decisamente"

"L’indice di fiducia, sottolinea l'Istat, è in diminuzione in tutti i comparti seppur con intensità diverse. La diminuzione è contenuta nell’industria, in particolare nel manifatturiero l’indice di fiducia passa da 115,0 a 113,9 e nelle costruzioni scende da 159,1 a 158,8, così come per il commercio al dettaglio dove l’indice flette da 107,4 a 106,6. Invece, nel comparto dei servizi di mercato l’indice registra una brusca caduta, passando da 109,6 a 94,9". 

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura e nei servizi tutte le variabili peggiorano; nelle costruzioni si deteriorano i giudizi sugli ordini ma aumentano le aspettative sull’occupazione presso l’impresa. Con riferimento al commercio al dettaglio, migliorano i giudizi sulle vendite correnti mentre diminuiscono le aspettative sulle vendite future e le scorte sono giudicate in accumulo. A livello di circuito distributivo, la fiducia è in diminuzione nella grande distribuzione mentre migliora in quella tradizionale. 

Mentre tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in calo, soprattutto quelle riferite al clima economico (l’indice passa da 139,6 a 129,7) e al clima futuro (da 120,8 a 113,5). La flessione è contenuta per la componente personale (da 110,4 a 109,0) e per quella corrente (da 115,6 a 114,7). "L’indice di fiducia dei consumatori - commenta l'Istat - registra una flessione, seppur più contenuta rispetto al comparto produttivo, dovuta soprattutto al peggioramento delle attese sulla situazione economica dell’Italia e sull’andamento della disoccupazione”. 

Istat, Codacons: “I rincari fanno crollare la fiducia dei consumatori” 

"Una debacle su tutti i fronti". Così il Codacons commenta i dati sulla fiducia di consumatori e imprese diffusi oggi dall’Istat. “Fiducia e aspettative di famiglie e imprese registrano un crollo a gennaio, con le varie componenti che segnano valori negativi – afferma il presidente Carlo Rienzi – Un dato che risente della situazione economica in atto: gli aumenti delle bollette di luce e gas scattati a gennaio e i rincari dei prezzi al dettaglio in tutti i settori hanno affossato l’indice della fiducia di consumatori e imprese”.

“Una flessione che rischia di avere pesanti ripercussioni per l’economia italiana – avverte Rienzi – Minore fiducia equivale infatti ad una minore propensione alla spesa da parte delle famiglie, che saranno portate a rimandare gli acquisti con effetti negativi sui consumi nel medio termine". "Una emergenza - conclude - che il Governo non può più ignorare e che deve portare a misure efficaci per salvaguardare la spesa e il potere d’acquisto dei cittadini”. 

Istat, Confesercenti: “Con la quarta ondata le lancette della ripresa iniziano a rimanere indietro”

“Le difficoltà innescate dalla quarta ondata iniziano a erodere la fiducia delle attività economiche. E a gennaio, come era prevedibile, l'indice Istat del clima di fiducia segna una brusca frenata, in particolare per le imprese del turismo, confermandone la crisi in atto", commenta in una nota Confesercenti. 

"Il riacutizzarsi della pandemia - sottolinea l'Ufficio Economico Confesercenti - incide anche sulle famiglie: l'indice dei consumatori registra una flessione di 3,5 punti, per via del peggioramento dei giudizi e delle attese sulla situazione economica del Paese e sulla disoccupazione. Ma il calo più rilevante è segnato dall'indice delle imprese, che registra una flessione di oltre 7 punti dovuta alle tensioni sui prezzi energetici ma anche, e soprattutto, alla performance negativa dell'insieme delle imprese attive nei servizi di mercato, che soffrono la caduta peggiore (-15 punti)".

"Un deterioramento del clima a sua volta guidato dalla crisi del turismo che segnala, anzi conferma, le aspettative più nere, con un crollo di 24 punti del clima di fiducia: il più rilevante registrato da maggio del 2021 ad oggi. Anche nell'insieme del commercio si registra una flessione di quasi un punto, anche se il commercio tradizionale - grazie ai saldi - si distingue per una lieve variazione positiva". 

Istat, Confcommercio: “Fiducia giù a causa di pandemia e inflazione” 

"Come era logico attendersi, l’incrocio tra i nuovi vincoli alla socialità e alla produzione con il ritorno dell’inflazione, ha generato una diffusa riduzione della fiducia, tanto tra le famiglie quanto tra gli imprenditori. Uno 'shock' di inizio 2022 che non va sopravvalutato ma che non deve essere nemmeno del tutto trascurato", ha affermato l’Ufficio Studi di Confcommercio commentando i dati sulla fiducia di consumatori e imprese diffusi dall’Istat.

Secondo Confcommercio, "gli impulsi sui costi dell’energia si stanno diffondendo alle altre filiere e cominciano a leggersi nelle dinamiche dei prezzi al consumo, comportando, almeno nel breve termine, un’erosione del potere d’acquisto delle cospicue attività liquide non protette dall’inflazione. Ciò potrebbe comprimere la dinamica dei consumi, indebolendo la ripresa".

"Sulla crescita – prosegue la nota - emergono con chiarezza anche dal versante delle imprese, sia pure con diverse intensità. Se nel commercio al dettaglio qualche giovamento deriva dalla sostituzione delle consumazioni fuori casa con acquisti per l’alimentazione domestica, presso i servizi di mercato si acuisce gravemente il disagio delle imprese, in particolare nei trasporti e nella filiera turistica. Il che – conclude l’Ufficio Studi - ripropone il tema di una ripresa eterogenea, con ampi settori del terziario di mercato ancora in piena pandemia economica, una condizione di fragilità che si riverbera sulla tenuta complessiva del sistema produttivo".

LEGGI ANCHE: 
Fed, rialzano i tassi a marzo per frenare l’inflazione
Il prezzo del caffè è oggi il più alto degli ultimi dieci anni
Inflazione '21 all'1,9%, al top dal 2012: raddoppia il carrello della spesa
Commenti
    Tags:
    consumatoriimpreseistatripresa




    
    in evidenza
    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"

    E la hit "Sinceramente" esplode all'estero

    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"


    motori
    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.