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Economia
Ita, ancora rumor sui veleni al vertice. "Profonda irritazione" di Chigi e Mef

Rumors: i veleni, i colpi bassi e i dossier infilati nelle caselle dei giornali

Sulle tensioni al vertice di Ita Airways scattano le smentite obbligate, visto che da palazzo Chigi e dal Tesoro trapela "profonda irritazione" per le frizioni che da settimane segnano i rapporti tra il presidente Alfredo Altavilla e l'amministratore delegato Fabio Lazzerini.

Non piacciono i veleni ripetutamente messi in circolo, i colpi bassi, i dossier infilati nelle caselle dei giornali, scrive Il Messaggero ricordando le indiscrezioni sui soggiorni del presidente in hotel a 5 Stelle (l'onorevole Rampelli di FdI parla di una camera al St. Regis a 700 euro a notte), i dissidi all'interno del consiglio stesso, gli accordi con Helbiz (sempre Rampelli parla di conflitti d'interesse con il gruppo che si è aggiudicato il servizio di ristorazione della compagnia e ha siglato un'intesa con Ita per l'utilizzo dei monopattini elettrici).

Veleni peraltro smentiti anche ieri, ma che danno un'immagine della compagnia, sempre secondo fonti del Mef, non degna di un vettore nazionale che deve prendere quota, trovare un partner entro giugno e ripagare la fiducia dell'azionista.

Tra i due, anche secondo i sindacati, non corre buon sangue

Di fatto tra i due, anche secondo i sindacati, non corre buon sangue. E in cda, come riportato da più fonti al giornale, non sono mancate le contrapposizioni e i distinguo. Non ultima quella sulle retribuzioni.

Certamente Altavilla non ha però il potere - sempre che abbia provato a farlo - di chiedere al Ceo di rinunciare all'incarico. Visto, tra l'altro, che Lazzerini gode della fiducia del Tesoro. Piuttosto, dicono fonti sindacali, dietro lo scontro ci sarebbe qualcosa di più: la volontà di Altavilla di avere mani libere su tutto il fronte delle strategie.

Ieri mattina era circolata la notizia di una lettera di Lazzerini ai dipendenti per ribadire l'impegno a lavorare nella compagnia nonostante le pressioni, vere o presunte, ricevute. Di fatto, il duello continuo non piace al governo che, impegnato a varare il decreto Sostegni e le misure contro il caro energia, ha problemi ben più urgenti da affrontare che dirimere questioni di governance in Ita. Dunque, se resa dei conti ci sara', questa e' per il momento rimandata.

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