Lavoro, boom di nuove richieste legate all'IA. Ma per i giovani non è una buona notizia - Affaritaliani.it

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Lavoro, boom di nuove richieste legate all'IA. Ma per i giovani non è una buona notizia

Non solo sviluppo di nuove tecnologie, serve anche l'esperienza nel settore

di redazione economia

Lavoro, l'IA apre nuove prospettive ma la disoccupazione giovanile aumenta

Con l'intelligenza artificiale, ormai parte integrante della vita di tutti i giorni, aumentano anche le nuove figure richieste delle aziende e nascono nuove professioni, focalizzate proprio su questa tecnologia. Si va dagli esperti di algoritmo, agli agenti virtuali, fino ai Chief IA officer. Eppure, mentre le aziende dichiarano di puntare tutto sulle competenze digitali, i dati reali raccontano una doppia velocità: da un lato l’espansione dei ruoli tech, dall’altro un’Italia dove la disoccupazione giovanile sfiora il 19% e cresce l’inattività al Sud (dati Istat). Le aziende cercano figure in grado di sviluppare le nuove competenze, ma in contemporanea chiedono anche esperienza nello specifico settore e questo ancora una volta non favorisce i più giovani, nonostante la maggiore dimestichezza con le nuove tecnologie.

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Secondo il Work Trend Index 2025 di Microsoft e LinkedIn basato su oltre 30mila interviste globali e miliardi di dati aggregati da Microsoft 365, il 47% dei leader aziendali considera la formazione sull’intelligenza artificiale la massima priorità per i prossimi dodici mesi. L’82% si dice pronto a inserire agenti AI nei team di lavoro, e il 78% sta già assumendo per ruoli specifici legati a questa tecnologia. Accanto a questi, crescono anche le richieste in settori trasversali come il marketing, il customer service e la consulenza, dove l’IA è ormai vista come leva di competitività e innovazione.

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