Letta: "Primi segnali di ripresa. Un delitto fermare il governo"

La ripresa è sempre più vicina. Interrompere l'esperienza del governo "sarebbe un delitto". Ecco la risposta di Enrico Letta a chi mette in discussione le larghe intese. Tanto più che "cominciano a percepirsi i primi segnali di ripresa dell'economia. E' fondamentale però - afferma il presidente del Consiglio - mantenere la stabilità".
A provare la tenuta del Paese, Letta, parlando ai parlamentari di Scelta Civica, ha citato lo spread. Il differenziale Btp-Bund si è mantenuto al di sotto della soglia dei 270 punti nonostante la condanna di Silvio Berlusconi. Un colpo che in altri tempi avrebbe svegliato la speculazione finanziaria visti i potenziali effetti sulla stabilità del governo. Il rendimento dei titoli decennali non si è impennato, rimanendo al 4,34%. Una mano l'ha data di sicuro (ancora una volta) Mario Draghi. L'annuncio che il tasso allo 0,5% non è la soglia minima cui la Bce potrebbe arrivare ha dato fiducia. E Supermario si è dimostrato più influente di una sentenza dagli effetti potenzialmente devastanti.
L'inattesa stabilità è un incoraggiamento che ha spinto Letta a sostenere che "sarebbe assurdo interrompere ora l'attività del governo. Dobbiamo andare avanti in questa direzione per risolvere i problemi dei cittadini". Il nodo Berlusconi, però, rimane. E il presidente del Consiglio ha cercato di chiarire la sua posizione, stretta tra esigenze di governo e convinzioni di partito: "L'interesse generale del Paese e quello di una singola parte legittima, di ogni parte politica, possono coincidere o meno, ma ognuno poi deve assumersene responsabilità...".