Luis De Guindos (BCE): "Dazi? Non so se ci sarà un accordo. In Europa no al nazionalismo. Guerra? Difesa legittima ma ci sono regole da rispettare" - Affaritaliani.it

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Luis De Guindos (BCE): "Dazi? Non so se ci sarà un accordo. In Europa no al nazionalismo. Guerra? Difesa legittima ma ci sono regole da rispettare"

Luis de Guindos, vicepresidente della Banca Centrale Europea, è intervenuto all'evento Young Factor, l’evento organizzato dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori con Intesa Sanpaolo

di redazione economia

De Guindos (Bce): "Inflazione sotto controllo. Ma sui dazi rischiamo di tornare agli anni ’30"

"Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: l’inflazione è al 1,9% e siamo fiduciosi che si stabilizzerà su questo livello. Possiamo garantire una stabilità del mercato". Con queste parole Luis de Guindos, vicepresidente della Banca Centrale Europea, ha aperto il suo intervento a Young Factor, l’evento organizzato dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori con Intesa Sanpaolo, a cui ha partecipato anche Affaritaliani.it.

De Guindos ha sottolineato come il lavoro della Bce stia dando risultati concreti, ma ha invitato a non abbassare la guardia: “Dobbiamo mantenere un approccio basato sui dati, prendendo decisioni meeting-by-meeting. Basti pensare che una settimana dopo l’ultimo taglio dei tassi a inizio giugno è scoppiata la guerra tra Israele e Iran”.

Il numero due dell’Eurotower ha poi toccato un tema importante degli ultimi tempi: la frammentazione politica e istituzionale dell’Unione Europea. "Dovremmo sentirci più europei e meno nazionalisti. Siamo indietro, è un dato di fatto. Ma abbiamo i mezzi per cambiare questa situazione", ha detto senza giri di parole.

Non poteva mancare un passaggio sui dazi, con un messaggio di apertura ma anche di forte preoccupazione. "Abbiamo negoziati bilaterali in corso con gli Stati Uniti, spero che l’esito sarà positivo. Però dobbiamo avere una visione più ampia: non ci sono solo le tensioni commerciali tra Europa e America, c’è anche la Cina, che se trova ostacoli a esportare negli USA potrebbe rivolgersi all’Europa. E la sua struttura di export sta diventando sempre più simile alla nostra".

Riguardo al possibile arrivo di nuove tariffe prima del 9 luglio e dei risvolti di questa guerra commerciale, De Guindos ha risposto: "L’esito finale sulle tariffe? Chi può saperlo. Non so se arriveremo a un accordo. Ma credo che tutto sia legato a qualcosa di più importante. L’Europa dovrebbe restare una società aperta, anche sull’immigrazione. Vogliamo commerciare con chiunque rispetti i nostri valori, e noi rispettiamo i loro".

Il vicepresidente Bce ha poi messo in guardia su un possibile ritorno a scenari economici che l’Europa ha già conosciuto nel secolo scorso. "Mi auguro davvero che i negoziati non diventino conflittuali. Se analizziamo i conflitti commerciali nella storia, come quelli degli anni ’20 e ’30, finiscono sempre male. Tutti iniziano con l’imposizione di dazi, poi arrivano i contingenti, le quote…che sono ancora più dannose. Significa dire: puoi esportare solo un certo quantitativo verso un mercato, e questo distorce il commercio". E ha aggiunto: "Dalla fine della Guerra Fredda, l’economia mondiale è diventata più aperta e robusta, e ha permesso a milioni di persone – soprattutto in Asia – di uscire dalla povertà. Ma oggi il contesto è ancora più complicato di qualche anno fa".

Guerra Ucraina e Medio Oriente, "Difendersi è legittimo, ma ci sono regole da rispettare"

Nel suo intervento, il vice della Banca centrale ha anche commentato i conflitti attualmente in corso, a partire dalla guerra in Ucraina: "L’Ucraina è favorevole ai valori democratici europei, e non solo. Merita tutto il sostegno dell’Unione Europea. So che non tutti condividono questo approccio, ma per noi è importante", ha detto, ribadendo la vicinanza istituzionale di Bruxelles a Kiev.

Più complessa, ha aggiunto, è la situazione in Medio Oriente: "È un conflitto molto difficile, che dura da molto tempo. Il modo in cui Israele ha reagito si spiega anche con il forte senso di isolamento che molti israeliani percepiscono e con il fatto che si sentono sotto attacco: è ovvio che vogliano difendersi. Ma anche quando ci si difende, esistono dei principi da rispettare nel diritto di guerra, e credo che tutti debbano attenervisi”.

Un passaggio delicato, in cui De Guindos ha ricordato le accuse rivolte a Hamas da parte di Israele sull’uso dei civili come scudi umani, ma ha comunque insistito su un punto fermo: "In guerra ci sono dei principi da rispettare. Ucraina e Medio Oriente non sono situazioni identiche, ma i principi restano gli stessi".

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