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Economia
Manovra, emendamenti beffa per gli infermieri: manina contro le indennità

 

"Prima eroi, poi beffati. Questo, in sintesi, il senso degli 'emendamenti beffa' nei confronti degli infermieri presentati alla legge di Bilancio 2021. In particolare l'emendamento che cancella l'indennità degli infermieri in favore di un calderone unico per tutti, smontando e snaturando il senso dell'indennità di specificità infermieristica che vuol dire prima di tutto riconoscere agli infermieri la professionalità dimostrata e che stanno dimostrando h24 nella pandemia e nell'assistenza continua ai pazienti non Covid".

Lo denuncia la Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (FNOPI) che in una nota chiede al Governo di respingere gli emendamenti 'senza se e sanza ma'. Allo stesso tempo gli infermieri si rivolgono ai parlamentari "perché si ritirino emendamenti che per oltre 450mila infermieri rappresentato un tuffo in un buio passato, una beffa rispetto al loro impegno, ai risultati raggiunti e a ciò che quotidianamente gli viene chiesto e che i cittadini si aspettano da loro'". Il Governo, ricorda la FNOPI, "ha optato nel riconoscere simbolicamente agli infermieri il valore che hanno sempre dimostrato, anche se è stato agli occhi di tutti più evidente in questi mesi. Chiediamo dunque che si distinguano le indennità per tipologia di personale in base al contributo peculiare di ciascuno. Non cancelliamo il valore e il sacrificio gli infermieri, che presto saranno chiamati anche a essere la spina dorsale della campagna di vaccinazione anti-Covid. È questo, infatti, lo spirito con cui sin dall'inizio questa Federazione ha condiviso con il ministro della Salute Roberto Speranza e il viceministro Pierpaolo Sileri la norma che poi è stata recepita da tutto il Governo e introdotta nella legge di Bilancio 2021 all'art. 74".

"Va bene il riconoscimento a tutte le professioni di un premio sottoforma di incrementi contrattuali in linea con il resto d'Europa, ma senza toccare l'indennità di specificità infermieristica nella sua declinazione iniziale prevista nella legge di Bilancio che ha tutt'altro significato. Non si può annacquare professionalità che hanno caratteristiche, funzioni e ruoli diversi e sicuramente a 360° rispetto ai pazienti, ai cittadini e alle altre professioni", si legge nella nota FNOPI. "Tutto questo il ministro e il viceministro della Salute lo sanno e non possiamo credere - e lo respingiamo con forza - che tutto si appiattisca in Parlamento, dove invece si dovrebbe valorizzare di più e premiare chi finora è stato messo invece in secondo piano nonostante gli oltre 30mila contagi e 59 decessi sul lavoro, che gli infermieri contano fino a oggi tra i colleghi. Numeri, questi si, che li caratterizzano e li distinguono da tutti gli altri". 

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