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Economia
Mediaset, il mercato prende posizione. Attesa la pace (difficile) con Vivendi

Dopo avere guadagnato ieri più del 5%, Mediaset continua a correre a Piazza Affari, dopo che la Corte Ue ha stabilito che la decisione della Agcom, derivante dalla legge Gasparri che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% di Mediaset, è contraria al diritto europeo. Al momento il titolo balza del 9,03% a 1,726 euro per azione, poco sotto il massimo di seduta a 1,769 euro, livello che non si vedeva da inizio giugno. Continua a correre anche Mediaset Espana, in rialzo dell'8,6% a Madrid.

Il mercato si attende ora che il Biscione si sieda al tavolo delle trattative con i francesi per risolvere una querelle che dura ormai da anni. Secondo Il Sole 24 Ore, gli scenari potrebbero essere diversi: Agcom, che si riunirà il 9 settembre, potrebbe annullare la propria delibera del 2017 oppure potrebbe essere il Tar a bocciare la delibera di Agcom e Mediaset potrebbe ricorrere al Consiglio di Stato. Il Parlamento dovrebbe comunque intervenire sulla legge Gasparri, perche' contraria al diritto europeo.

Come sottolineano gli analisti di Equita Sim, "la decisione della Corte di Giustizia europea permetterà a Vivendi di tornare a votare con l'intera sua quota del 28,8% nelle assemblee straordinarie di Mediaset, di fatto decidendo sulle operazioni straordinarie della società. Questo nuovo scenario dovrebbe accelerare una negoziazione fra le parti". Anche se la strada per l'accordo per mettere fine alla lunga battaglia legale non è certo in discesa. Inoltre, Mediaset ha sottolineato che se cadessero i vincoli di convergenza fra Tlc e media, valuterà ogni opportunita' nel settore Tlc, a partire dalla rete unica in fase di definizione.

"L'obiettivo potrebbe quindi essere Tim, ma non èchiaro come possa essere realizzata una convergenza fra le due societa' o se l'idea sia creare del business integrato", scrivono gli analisti che ribadiscono la loro opinione su Tim secondo cui "lo scorporo dei clienti sarebbe difficilmente accettabile dall`azienda e dai suoi azionisti, farebbe ripartire la discussione sulla rete unica da zero allungandone ulteriormente tempi e rischi di esecuzione e creerebbe un unicum sul mobile, che vede i maggiori concorrenti di Tim tutti infrastrutturati. La soluzione proposta da Tim-Cdp e sostenuta dal Ministero dell’Economia e dal Governo ci sembra oggi l`unica percorribile per garantire un`intesa tra le diverse posizioni. Sul tema del controllo invece non escludiamo modifiche dell'assetto finale, anche su possibile pressione delle autorità".

La decisione della Corte di Giustizia Ue sulla quota di Vivendi, scrivono infine gli analisti Kepler Cheuvreux, ha tre implicazioni principali per Mediaset: "Due positive (niente rischi di placement da Vivendi e una potenziale operazione cross-sector tlc/media) e una negativa (il rafforzamento della posizione di Vivendi in caso di negoziazione per un accordo con Mediaset). Anche se ci potrebbe essere un certo crescente appeal speculativo su Mediaset come obiettivo di un takeover, confermiamo il nostro prezzo obiettivo a 1,4 euro e il rating reduce sulla base dei fondamentali”.

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