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Economia
Mediobanca, Del Vecchio conferma il Ceo Nagel. L'ok Bce mette le ali al titolo

Mediobanca in corsa a Piazza Affari, in attesa dell'ormai quasi sicuro via libera della Bce alla Delfin di Del Vecchio per salire al 20%. Il titolo è in testa al listino milanese e avanza del 5,22% a 7,182 euro. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore il disco verde della Vigilanza europea è atteso dopo Ferragosto, comunque entro il 24 agosto quando scade il termine dei 60 giorni dalla richiesta inoltrata dalla finanziaria di Del Vecchio.

"La notizia aumenta l'appeal speculativo su Mediobanca e Generali, creando un forte supporto specialmente su Mediobanca", commentano gli analisti di Equita che sul titolo hanno un giudizio buy con target price a 9 euro. Anche Generali, di cui Piazzetta Cuccia è il primo azionista con il 13% circa, sale del 3,09%. Nell'immediato, si legge sul quotidiano della Confindustria, Delfin potrebbe aumentare la propria partecipazione dal quasi 10% attuale al 13-14%, superando così anche il patto di consultazione che riunisce il 12,5% del capitale e in cui la Mediolanum di Ennio Doris è il socio di riferimento e grande alleato del Ceo di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel.

L'autorizzazione sarebbe stata chiesta alla Vigilanza qualificando Delfin come investitore finanziario senza pretese di governance, tanto che Del Vecchio non avrebbe intenzione di presentare una sua lista per il rinnovo del consiglio di Mediobanca all'assemblea del prossimo 28 ottobre. Una qualifica che porta in dote anche l'orientamentodi confermare l'assetto di vertice, con il presidente Renato Pagliaro, amministratore delegato Nagel e direttore generale Savero Vinci

Le liste dovrebbero essere presentate nella seconda metà di settembre per un rinnovo del cda in continuità, ma con più indipendenti, mantenendo a 15 il numero degli amministratoriContatti promossi da Delfin finora non ce ne sono stati nè con il board, nè con l'attuale patto di consultazione, che comunque sulla governance non ha più voce in capitolo, dato che quest'anno per la prima volta sarà il consiglio uscente a presentare la "lista di maggioranza", contando sull'appoggio degli investitori istituzionali che hanno in mano oltre il 50% del capitale e nelle ultime assemblee hanno approvato i punti all'ordine del giorno con maggioranze bulgare del 98-99%

Con il passaggio al patto "light", anche gli ultimi due posti saranno cancellati. Così Alberto Pecci e Marie Bollorè, che erano in rappresentanza di due azionisti del vecchio patto, non saranno riproposti e saranno sostituiti invece da due amministratori indipendenti. Vincent Bollorè, che sta riducendo la sua quota e non ha aderito all'attuale patto di consultazione, dovrebbe comunque indicare un indipendente, confermando il consigliere uscente Valerie Hortefeux.

Anche Assogestioni dovrebbe confermare i consiglieri di minoranza Angela Gamba e Alberto Lupoi. da vedere se Blue Bell, che ha avviato una campagna attivista su Mediobanca, presenterà una propria lista. L'incognita è per quale lista voterà Del Vecchio, se effettivamente non presenterà un elenco di propri candidati. L'assemblea di fine ottobre sarà convocata anche in sede straordinaria per cancellare la previsione statutaria che vincola la scelta dell'amministratore delegato ai dirigenti interni del gruppo con un'anzianità superiore ai tre anni, una modifica che dovrebbe valere percio' di fatto, salvo sorprese, dal successivo rinnovo del consiglio, in teoria tra tre anni.

Tutta da interpretare invece, per i suoi eventuali effetti sulla partita, è la norma comparsa nel decreto governativo della settimana scorsa che emenda il decreto legge del 15 marzo 2012 (golden power) prevedendo per le società  strategiche - come sono diventate anche banche e assicurazioni - che anche "un mutamento nella composizione degli organi di amministrazione" debba essere notificato entro dieci giorni e comunque prima che vi sia data attuazione alla Presidenza del consiglio. Non è chiaro se e come il testo verra' proposto in sede di conversione del decreto in legge.

 

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