Mediobanca,Del Vecchio garantisce stabilità.Il gruppo resterà fuori dal risiko
Parla una fonte vicina all'accordo di consultazione di Mediobanca, al termine della riunione odierna
"Leonardo Del Vecchio è il benvenuto. E’ un investitore che dà una certa stabilità, perché non credo che abbia comprato questa partecipazione per venderla domani mattina. E’ un gruppo molto serio, uno dei più grandi gruppi italiani. Quali sono le sue intenzioni? Ce lo siamo chiesti ma non abbiamo risposte, siamo fermi a quello che ha dichiarato. E cioè che per adesso è un investimento finanziario”. Lo dice ad Affaritaliani.it una fonte vicina all'accordo di consultazione di Mediobanca che raggruppa il 12,5% del capitale sociale, fra cui anche Ennio Doris di Mediolanum.
"E’ un patto molto light", ammette la fonte, secondo cui però "il 12,5% è sempre una quota significativa. In tutti gli aspetti economici ci sono cicli e ricicli. C’è stato un momento in cui i patti erano fondamentali, poi sono passati di moda e adesso il discorso delle public company ha evidenziato che non è che i soci non si possono parlare. Anzi, devono per forza farlo e garantire al management un certo appoggio. Per cui non dico che c'è una rinascita dei patti però certamente c'è una revisione delle opinioni. Non è che sono luogo del malaffare. Sono anche strumenti di stabilità per la gestione delle società".
"Se guardiamo i grandi gruppi in Italia - spiega ancora la fonte - sono ancora in mano alle grandi famiglie o allo Stato. La stabilità è un elemento importante: non è che si possono fare i piani a cinque anni senza avere poi la copertura della compagine societaria. Chi conduce i gruppi sono sempre i soci, che poi devono delegare al management".
Un accenno dunque durante la riunione ai cambi nell’azionariato con le mosse di Del Vecchio? "Non ne abbiamo parlato oggi", dice la fonte. E alla presa di posizione del socio Doris? "Credo sia solo un problema di rappresentazione in bilancio della partecipazione, di contabilizzazione. Non credo abbia a che fare con questioni di Mediobanca e di compagine societaria. I criteri di valutazione della partecipazione da stabile ad avaible for sale (Avs, disponibile alla vendita, ndr) sono diverse. Sono semplici politiche di bilancio", spiega ancora.
"Non abbiamo parlato - ha aggiunto - della questione della modifica dello statuto. Abbiamo visto la semestrale. Abbiamo parlato della lista del collegio sindacale che è di nostra competenza, ma è rinviato tutto al 22 settembre quando faremo la prossima riunione del patto".
E la grande operazione Intesa-Ubi? "La domanda è venuta fuori sicuramente, visto che anche Mediobanca ha avuto un ruolo nell’operazione (come advisor, ndr). Ma il discorso In generale è che ci sarà molto probabilmente un’ulteriore spinta alle aggregazioni. Anche la Bce l’ha detto chiaramente che sono troppe le banche in Europa. Un modo per superare le eventuali problematiche nel settore sono anche le concentrazioni. Ma questo non dovrebbe riguardare Mediobanca".
@andreadeugeni
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