Economia
Mediobanca, tre nomi per il dopo Nagel: Melzi d’Eril (Anima) Mulone (Ubs) e Pascuzzi (Goldman)
Sul fronte presidenza, invece, il dado sembra tratto: Vittorio Grilli. L’unico nodo resta la retribuzione, ma per molti il suo nome è già scritto

Mediobanca, corsa a tre per il dopo Nagel: Melzi d’Eril, Mulone e Pascuzzi. Grilli verso la presidenza
La corsa al vertice di Mediobanca entra nel vivo. Il comitato nomine di Mps ha messo in fila i tre candidati da cui uscirà il nuovo ceo: Alessandro Melzi d’Eril, che guida Anima Holding, Riccardo Mulone, numero uno di Ubs in Italia, e Francesco Pascuzzi, capo di Goldman Sachs nel Paese. Tre profili diversi, tre stili di banca, una sola poltrona: quella che fino a ieri era occupata da Alberto Nagel.
La scrematura è stata rapida e non indolore. Dalla lista, secondo quanto riporta Milano Fianza, sono usciti manager di peso come Marco Morelli (Axa), Massimo Della Ragione (ex Goldman) e l’interno Gian Luca Sichel. Dall'interno invece spuntano i nomi di Giorgio Cocini di Pimco, penalizzato dai contrasti tra il ceo senese Luigi Lovaglio e alcuni soci forti, Delfin e Caltagirone, che spingono per Mulone. Sul fronte presidenza, invece, il dado sembra tratto: Vittorio Grilli. L’unico nodo resta la retribuzione, ma per molti il suo nome è già scritto. .
Insomma il tempo stringe. Domani nuovo passaggio in comitato, giovedì la parola al cda e poi l’inevitabile vaglio della Bce. Le liste invece vanno presentate entro venerdì 3 ottobre. Intanto Lovaglio guarda avanti. Dopo l’opa che ha portato Mps a controllare l’86,3% di Mediobanca, il ceo lavora a un piano che punta al delisting e alla fusione, con 700 milioni di sinergie da centrare.
Oggi intanto a Siena è previsto il primo faccia a faccia tra i top manager delle due banche. Non sarà il momento delle decisioni, ma un segnale: il matrimonio tra Mps e Mediobanca è già iniziato. Resta solo da capire chi avrà in mano le chiavi della nuova Piazzetta Cuccia.