Effetto Pil e Renzi sulla borsa. Il sindaco piace alle banche d'affari
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La mezza promessa di condividere con le istituzioni europee la nomina del ministro dell'Economia, per garantire i mercati sulle future mosse dell'esecutivo in termini economici e il ritorno alla crescita dell'Italia nell'ultimo trimestre del 2013 consegnano a Piazza Affari la maglia rosa delle contrattazioni di borsa, in una seduta in cui i listini del Vecchio Continente si sono giovati anche dei dati Usa positivi sulla fiducia dei consumatori.
Il sentiment degli investitori è molto positivo, perché leggono nella figura di Renzi un'accelerazione al processo delle riforme che servirà a far ripartire l'economia italiana e ad aprire al Ftse Mib le porte per i 23.000 punti.
Al termine di una seduta iniziata immediatamente col piede giusto, Milano ha segnato infatti un progresso dell'1,62%, Londra ha guadagnato lo 0,06%, Parigi lo 0,06%, mentre Francoforte è avanzata dello 0,68% a 9.662,40 punti. Madrid è cresciuta dello 0,34%.
Anche lo spread sul mercato secondario ha dato dei segnali inequivocabili. Il differenziale Btp-Bund ha viaggiato per parecchio tempo intorno a 204 punti base. Poi, comunicate le dimissioni di Enrico Letta da primo ministro il differenziale è sceso, per chiudere a fine giornata sotto i 200 punti base. A Piazza Affari la migliore performance del Ftse Mib è stata messa a segno da Finmeccanica (+4,99% a 7,255 euro), mentre la peggiore da Ansaldo Sts (-4,09% a 7,97 euro). Entrambi i titoli sono stati condizionati da indiscrezioni apparse sulla stampa questa mattina secondo le quali entro la fine del mese dovrebbe essere annunciata l'operazione che prevede di scindere gli asset performanti di Ansaldo Breda da quelli che invece pesano negativamente sui conti Finmeccanica.
La parte buona di Ansaldo Breda, insieme ad una quota di minoranza di Ansaldo Sts, dovrebbe essere ceduta al Fondo strategico italiano di Cassa Depositi e Prestiti. In positivo i titoli del comparto bancario: B.Popolare ha guadagnato il 4,02%, Ubi B. il 2,67%, Unicredit il 2,38%, B.P.Milano il 2,03%, Mediobanca l'1,62%, Intesa Sanpaolo l'1,31% e Bper lo 0,5%. In negativo solo Mps (-0,76%). Acquisti su Campari (+1,96% a 6,23 euro) che ha beneficiato dell'upgrade da parte di Banca Akros (ad accumulate da hold), con target price che passa a 6,85 euro da 6,3 euro. Telecom (-0,93% a 0,848 euro) ha visto invece qualche presa di profitto. Intanto, i dati della controllata Tim Brasil del 2013 sono stati sostanzialmente in linea con le attese e per gli analisti non avranno particolare impatto sui conti di Telecom, che saranno pubblicati agli inizi di marzo.
L'asset brasiliano ha visto un rallentamento della crescita delle vendite, ma tuttavia la redditivita' e' stata apprezzata da tutti gli esperti. Arrivano notizie positive da parte degli analisti per Eni (+1,65% a 17,26 euro) all'indomani della pubblicazione dei conti del 4° trimestre 2013. SocGen ha alzato le stime sull'Eps 2014-2015 rispettivamente del 12% e dell'11%, con target price che passa a 17 euro da 16 euro e rating che resta confermato a hold. Sono state poi chiamate alla prova dei conti Cairo (-1,72%) che ha pubblicato risultati lievemente sotto le attese e Interpump (-4,58%) che ha un po' deluso il mercato sull'utile, anche se i dati nel complesso sono stati positivi e mostrano che e' in atto una ripresa. Entrambi i titoli da giugno 2013 hanno guadagnato molto, Cairo circa il 140%, mentre Interpump circa il 56%. Acquisti anche su Esprinet (+4,99%) dopo che i conti hanno battuto le attese del mercato e su Innovatec (+3,13%) che ha conferito un incarico di advisory alla società Agriventure (gruppo Intesa Sanpaolo) per la fornitura di consulenza su tutto il territorio nazionale alla ricerca di società agroalimentari interessate a migliorare l'efficienza energetica nel settore della