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Economia
Mps a UniCredit e non ai fondi Usa. Draghi e la "stabilità finanziaria"

Mario Draghi non permetterà nessun ingresso dei grandi fondi di private equity in Montepaschi. Specialmente in questa fase, la finanza dev’essere a servizio della ricostruzione del Paese. Dev’essere cioè stabile. Quindi, non c’è spazio per eventuali operazioni spezzatino della banca senese, dettate da un orizzonte temporale d'investimento di breve periodo e per aggressive strategie di taglio dei costi. Come fatto con Capitalia nel 2007, Draghi completerà la privatizzazione di Rocca Salimbeni traghettandola nelle solide braccia di UniCredit. Lo spiega ad Affaritaliani.it una fonte fra gli advisor che stanno seguendo da vicino il dossier Mps.

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Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi


 

Secondo il banker che rivela come la data room sul Montepaschi non sia ancora aperta, “è ovvio che i fondi americani (Apollo, Blackstone, Lonestar, Hellman & Friendman, ndr) chiedano di guardarci dentro. Ma da quando il piano del Ceo Guido Bastianini è pubblico, ci sono già gli elementi per fare tutte le  valutazioni del caso”. Ma per la fonte, “Draghi farà fare l’operazione Montepaschi ad Andrea Orcel”.

Una volta entrato a Palazzo Chigi, l’ex banchiere centrale avrà tre grosse direttrici di lavoro da seguire: strutturare la campagna di vaccinazione e gestire l’uscita del Paese dalla pandemia, aprire i cantieri della messa a terra del Recovery Plan e completare il piano dei ristori. Quindi, ricorda il banker, “in questo quadro, la finanza, architrave del rilancio dell’economia reale, non potrà finire preda di una debolezza sistemica. La stabilità finanziaria del Paese dovrà essere impeccabile”. L'Italia ha bisogno di voltare pagina e di gettare solide fondamenta per il proprio futuro. 

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Il Ceo di Intesa-Sanpaolo Carlo Messina

Ecco che, partendo da alcuni punti fermi del sistema finanziario tricolore come il campione nazionale Intesa-Sanpaolo e l’asse Mediobanca-Generali, Draghi cercherà di risolvere in maniera definitiva la partita del Montepaschi.

Secondo la fonte, dopo aver messo in campo tutti gli strumenti finanziari ad hoc per disegnare l’operazione Mps a impatto zero sul capitale di Piazza Gae Aulenti, Palazzo Chigi attenderà prima l’insediamento di Orcel (nella prima foto in alto) a metà aprile e spingerà poi per il closing nel terzo trimestre di quest’anno (Siena intanto emetterà il bond da 500 milioni per il proprio rafforzamento patrimoniale).

Nell’architrave bancaria del Paese, UniCredit dovrà diventare il secondo player subito dopo o al pari di Intesa-Sanpaolo e poi ci sarà da disegnare il terzo polo attorno al Banco-Bper. Il banker, però, rivela come negli ambienti finanziari non si escluda che Orcel poi possa mettere a segno il colpaccio su Intesa-Sanpaolo prendendosi anche il Banco, post-operazione Bper. 

“Draghi - conclude la fonte - è ben consapevole che gli altri Paesi hanno tre o quattro grossi gruppi bancari, non di più. Quindi, se l’Italia dev’essere al pari di Germania, Francia e Spagna, deve muoversi verso un consolidamento più serio”. 

@andreadeugeni

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