Mps, ko in Borsa dopo la perdita. Ora si teme ora per la ricerca del partner - Affaritaliani.it

Economia

Mps, ko in Borsa dopo la perdita. Ora si teme ora per la ricerca del partner

Brusco sell-off su Mps a Piazza Affari, che cede quasi -8% all'indomani dei risultati di bilancio, trimestrale che si è confermata peggiore delle attese. Nel periodo aprile-giugno l'istituto senese ha registrato un rosso da 845,2 milioni di euro, contro l'utile di 65,2 milioni dello stesso periodo del 2019. Gli analisti si aspettavano un risultato negativo solo per 94,7 milioni.

Sulla performance hanno pesato componenti non operative negative per 384 milioni di euro per accantonamenti a fronte di rischi legali e impegni contrattuali (legati a cessioni di asset), contributi straordinari ai fondi di sistema e oneri riferibili all'operazione di derisking. Sotto le aspettative anche il margine di interesse pari a 319,8 milioni, contro stime pari a 323,3 milioni.

Intanto, mentre emergono all'orizzonte le difficoltà per lo Stato di sottoscrivere un aumento di capitale, che rischia di far aumentare anzichè diminuire la sua quota e che rende preferibile la strada degli strumenti ibridi, comunque non semplici da piazzare e costosi in termini di cedola al termine dell'ultima grande pulizia di bilancio da 8,1 miliardi di crediti deteriorati, si intensificano i timori sul futuro della banca senese, in particolare per l'assenza di pretendenti che siano o sembrino davvero interessati ad acquistarla.

Il derisking, accompagnato da un rafforzamento patrimoniale, è una strada obbligata per portare Mps all'altare del risiko bancario, operazione di cui si sta occupando l'onnipresente Mediobanca. Stando a quanto riferiscono gli addetti ai lavori, trovare un partner per Siena non sarà però facile anche perche', accanto alla vendita pulisci-bilancio degli Npl, occorrerà individuare il modo di liberare Siena dalla montagna di rischi legali in bilancio, una buona parte dei quali arrivano da vecchi soci che chiedono di essere risarciti per i tanti miliardi bruciati in Borsa dagli scandali che hanno scosso il Monte.

La richiesta più clamorosa, che fa lievitare a 10 miliardi il totale del petitum, è spuntata per ultima, richiesta su cui il Ceo Guido Bastianini ha alzato il velo in sede di trimestrale: 3,8 miliardi voluti dalla Fondazione Mps, ente a cui peraltro va peraltro imputata la scelta dei vertici della banca che con le loro scelte gestionali ne hanno distrutto il patrimonio. "Sono soddisfatto dell'iniziativa intrapresa, che avevo caldeggiato e suggerito da qualche tempo", ha commentato ieri il sindaco di Siena Luigi De Mossi.