Economia
Nexi-Sia, Paytech piace al mercato. Subito nel mirino la danese Nets

La soddisfazione del Governo per il deal con Cdp socio al 25%. Gualtieri: "Sintonia con il nostro impegno cashless"
"Con la fusione tra Sia e Nexi, sotto la regia di Cdp come azionista stabile, si uniscono due realta' italiane con attivita' altamente complementari e gia' all'avanguardia nel campo dei pagamenti digitali. Il gruppo che nasce e' il primo in Europa per numero di esercenti serviti e di carte gestite, con circa 15 miliardi di euro di capitalizzazione e la presenza in quattro continenti, e potra' svolgere un ruolo da protagonista in un settore di attivita' importanza strategica e nei suoi futuri sviluppi".
Commenta così il ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri il tanto atteso accordo tra Nexi e Sia che porterà all'integrazione dei due gruppi e che, tramite la fusione per incorporazione di Sia in Nexi, portera' alla nascita di una PayTech italiana leader in Europa, in grado di coprire l'intera catena del valore dei pagamenti digitali e di servire tutti i segmenti di mercato.
"La fusione contribuira' alla transizione digitale in un ambito decisivo come quello dei pagamenti elettronici, garantendo piu' rapidita', sicurezza e trasparenza alle aziende grandi e piccole, agli istituti bancari, alla Pubblica amministrazione e ai cittadini, in sintonia con l'impegno del governo italiano per incentivare la transizione al cashless", aggiunge il ministro Gualtieri.
Il deal in dettaglio portera' alla creazione di un campione europeo con ricavi aggregati pro-forma 2019 per 1,8 miliardi di euro e un Ebitda aggregato pro-forma pari a 1 mld. L'aggregazione, spiegano le societa', consentira' il raggiungimento d'importanti sinergie industriali e finanziarie, inizialmente quantificabili in circa 150 milioni di euro ricorrenti annui a regime, di cui circa 100 milioni di euro di minori costi operativi, circa 35 milioni di euro di maggiore margine operativo grazie a sinergie di ricavo di circa 50 milioni e circa 15 milioni di euro in termini di efficientamenti di capex, oltre a un risparmio one-off di capex pari a ulteriori 65 milioni di euro.
L'operazione di fusione per incorporazione avverra' sulla base di un rapporto di cambio per il quale gli azionisti di Sia riceveranno 1,5761 azioni Nexi per ogni titolo Sia. Gli attuali soci di Sia quindi, riceveranno una quota del 30%. Conseguentemente, Cdp avra' una quota complessiva di poco superiore al 25% e Mercury ne avra' circa il 23%. Ai valori attuali di Borsa il nuovo Gruppo avra' una market cap complessiva superiore a 15 miliardi, risultando una delle dieci societa' a maggior capitalizzazione sul mercato italiano.
L'operazione piace anche al mercato. Positivi i primi commenti raccolti dagli analisti. Equita Sim ad esempio ha alzato il target price di Nexi a 16,2 euro per azione da 15 euro, rating hold confermato. Strategicamente, segnalano da Equita Sim, la fusione e' positiva per Nexi in quanto ne rafforza il posizionamento competitivo (Nexi e' principalmente un 'merchant acquirer', mentre Sia un 'processor') e diversifica i clienti sia per tipo (Unicredit, il maggior cliente di Sia non lavora con Nexi) che per geografia (Sia ha 32% dei ricavi fuori dall'Italia).
Jefferies invece conferma il giudizio buy e prezzo obiettivo di 20 euro per azione. Gli esperti giudicano la fusione con Sia come "strategicamente importante" per Nexi e ritengono che il deal possa aiutare ad accelerare il consolidamento del mercato. Gli analisti infatti notano che l'entita' combinata avra' dimensioni significative in Italia e ritengono che sara' ben posizionata per guidare il consolidamento nel segmento 'acquiring', che rimane altamente frammentato.
Intanto, secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg, dopo avere definito la fusione con la connazionale Sia, Nexi guarda gia' il prossimo target per spingere nella direzione del consolidamento. La societa' avrebbe formulato un'offerta non vincolante per il gruppo Nets, che ha sede in Danimarca.
I principali azionisti di Nets - gli americani di Hellman & Friedman, seguiti da Advent e Bain (gli ultimi due sono soci anche di Nexi) - hanno infatti aperto una procedura di vendita della societa' di pagamenti con la selezione delle offerte che potrebbe avvenire gia' entro fine ottobre.
La valutazione? I venditori si aspettano quasi 10 miliardi di dollari dopo avere rilevato la societa' due anni fa per circa meta' del valore. Se Nexi comprasse Nets estenderebbe il suo raggio d'azione anche nell'Europa del Nord e nei Paesi a lingua tedesca dopo essere gia' diventato, con il deal con Sia, uno dei principali leader europei del settore.