Non solo Donald, anche gli altri Trump fanno fortuna con le cripto: così il figlio Erin è diventato miliardario - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 07:58

Non solo Donald, anche gli altri Trump fanno fortuna con le cripto: così il figlio Erin è diventato miliardario

La famiglia Trump spinge sulle cripto: WLFI e la stablecoin USD1, debutto di American Bitcoin al Nasdaq, memecoin di Melania e patrimonio di Barron. Tra crescita record e dubbi sui conflitti con la SEC.

di Elisa Mancini

Non solo Trump, anche Eric e gli altri figli fanno fortuna con le criptovalute

La famiglia Trump è una macchina da soldi. Nel giro di un anno, secondo Forbes, la fortuna complessiva dell’ex presidente è salita a 7,3 miliardi di dollari. Due di questi, non proprio spiccioli, arrivano direttamente da operazioni nel mondo cripto.

Ma non solo. Da una parte c'è Melania che ha lanciato una memecoin personale e accumulato più di 20 milioni di dollari. Barron, il figlio minore, 19 anni, studente alla NYU ha già un patrimonio stimato di 150 milioni. Ma il vero architetto della rivoluzione digitale di casa Trump è Eric, il figlio di mezzo.

Da vicepresidente della Trump Organization, Eric è passato dai campi da golf ai token con una naturalezza disarmante. Come riporta Economy Magazine, il rampollo, nel 2024, ha lanciato World Liberty Financial (WLFI), una piattaforma di finanza digitale che promette di "liberare" gli americani dal sistema bancario tradizionale. Traduzione: una gallina dalle uova d’oro per la famiglia.

Dietro il nome, WLFI è un colosso con radici familiari: i Trump controllano circa il 60% della società e si tengono stretto il 75% dei profitti derivanti dalla vendita dei token. Eric incassa anche una quota personale sulle transazioni. La piattaforma ha già lanciato USD1, una stablecoin ancorata al dollaro, e sta preparando carte di debito per spendere criptovalute nella vita quotidiana. In agenda anche la tokenizzazione di asset reali, immobili, petrolio, materie prime.

Parallelamente, Eric e Donald Jr. hanno fondato American Bitcoin, società di mining e accumulo di criptovalute. Quotata al Nasdaq nel 2025, ha guadagnato il 39% nel primo giorno di contrattazioni, spingendo Eric a toccare (sulla carta) il suo primo miliardo. 

Ed è qui che le cose si complicano. Perché la famiglia Trump, oggi, è contemporaneamente protagonista del business delle criptovalute e arbitro politico del settore. Alla guida della SEC - l’ente che dovrebbe vigilare - c’è Paul S. Atkins, nominato proprio da Trump e noto per la sua posizione crypto-friendly. Elizabeth Warren e altri democratici hanno già chiesto di aprire un’inchiesta sui legami tra la famiglia presidenziale e le aziende digitali nate sotto il loro stesso tetto politico.

Eric Trump, naturalmente, respinge ogni accusa: "Mio padre non si è arricchito alla Casa Bianca. Quello che abbiamo costruito è motivo d’orgoglio". Tuttavia per ora, il messaggio è chiaro: la dinastia Trump non punta solo a governare l’America, ma anche la nuova economia del denaro digitale. E lo fa con lo stesso stile di sempre: senza guardare in faccia nessuno.

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