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Eni, diffusi i risultati al primo trimestre 2025 con utile netto a €1,4 miliardi
Il trimestre ha visto anche progressi importanti nel percorso di decarbonizzazione, con l’avvio a Gela dell’impianto SAF per carburanti sostenibili per l’aviazione

Eni, pubblicati i risultati del primo trimestre 2025: €1,4 miliardi di utile netto ed EBITDA adjusted a €4,9 miliardi grazie a E&P e business della transizione
Eni ha chiuso il primo trimestre dell’anno con risultati finanziari solidi, dimostrando una resilienza significativa in un contesto macroeconomico ancora incerto. L’utile netto adjusted si è attestato a 1,4 miliardi di euro, mentre l’utile operativo proforma adjusted ha raggiunto i 3,7 miliardi, sostenuto soprattutto dalle attività di esplorazione e produzione (E&P), che hanno generato 3,3 miliardi di euro di EBIT adjusted.
Il flusso di cassa operativo adjusted è stato pari a 3,4 miliardi di euro, coprendo ampiamente i 1,9 miliardi di investimenti lordi e consentendo una remunerazione degli azionisti di 1,2 miliardi di euro. Contestualmente, l’indebitamento finanziario netto è stato ridotto a 10,3 miliardi di euro, con un rapporto di leva sceso al minimo storico di 0,12.
Tra i principali highlight strategici, spiccano l’accordo con KKR per la cessione del 30% di Enilive (con incassi per 3,6 miliardi di euro) e l’incremento della partecipazione di EIP in Plenitude al 10%, valorizzando i business della transizione energetica per oltre 20 miliardi di euro. Inoltre, Eni ha ottenuto un incasso atteso di 2,7 miliardi di dollari grazie alla monetizzazione anticipata dei progetti Baleine in Costa d’Avorio e Congo FLNG, tramite accordi con Vitol.
Nonostante un calo della produzione di idrocarburi del 5% su base annua (a 1,65 milioni di barili equivalenti al giorno), la performance dell’E&P è stata sostenuta da un contributo più profittevole dei nuovi progetti e da minori costi operativi. Il prezzo medio del Brent è diminuito del 9%, condizionando i ricavi, ma Eni è riuscita a compensare con un incremento dell’8% nei prezzi di realizzo del gas naturale.
Il trimestre ha visto anche progressi importanti nel percorso di decarbonizzazione, con l’avvio a Gela dell’impianto SAF per carburanti sostenibili per l’aviazione (capacità di 400 mila tonnellate/anno) e lo sviluppo di iniziative nel settore dell’intelligenza artificiale e della fusione nucleare.
Eni ha inoltre confermato la propria politica di distribuzione per il 2025, incluso un dividendo di 1,05 euro per azione e un buyback da 1,5 miliardi di euro, con la prossima tranche di dividendo 2024 (0,25 €/azione) in pagamento il 21 maggio 2025.
In uno scenario previsto con Brent a 65 $/barile e gas a 40 €/MWh, Eni prevede un flusso di cassa operativo 2025 di circa 11 miliardi di euro, mantenendo investimenti netti sotto i 6 miliardi e garantendo così una gestione prudente e orientata alla generazione di valore sostenibile.