Gioco, il paradosso italiano: norme obsolete strangolano il legale, l'illegalità avanza. Lo Stato perde un miliardo - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:33

Gioco, il paradosso italiano: norme obsolete strangolano il legale, l'illegalità avanza. Lo Stato perde un miliardo

L'allarme lanciato al Forum Acadi 2025: la filiera delle concessionarie chiede "misure ponte" in attesa della riforma

di Redazione Corporate

Gioco, il pericolo del mercato illegale: a causa di un sistema obsoleto lo Stato italiano perde un miliardo di euro

Un settore da 12 miliardi di raccolta, che garantisce 120mila posti di lavoro e versa ogni anno oltre 10 miliardi in tasse allo Stato. Eppure, viene trattato come un parente povero, soffocato da un labirinto di norme obsolete che, con il pretesto di tutelare i giocatori, finiscono per alimentare il mercato illegale. È il paradosso del gioco pubblico legale emerso con forza al Forum Acadi 2025, dove è stato presentato il Bilancio di Sostenibilità del comparto.

Il dato più sconvolgente è proprio quello economico: stime di settore confermate dall'Adm calcolano che il gettito fiscale eroso dal canale illegale superi il miliardo di euro annui. Un paradosso che Geronimo Cardia, presidente ACADI-Confcommercio, sintetizza così: "Mentre la politica continua a penalizzare il gioco legale, il mercato illegale, spesso controllato dalla criminalità organizzata, opera in un Far West digitale senza controlli sull'età, senza tutele per i giocatori e sottraendo risorse vitali all'Erario".

La risposta del settore legale è stata presentata nel Bilancio di Sostenibilità, un documento unico che misura l'impatto dell'intero comparto, non di una singola azienda. I dati dal 2018 a oggi tracciano un quadro chiaro: le concessionarie non sono il problema, ma la soluzione. "Le nostre aziende sono sentinelle di legalità", ribadisce Cardia, ribaltando la narrativa comune. "Presentiamo dati alla mano la memoria degli effettivi ruoli e chiediamo misure ponte urgenti in attesa del riordino definitivo che il Parlamento dovrà varare entro giugno 2026".

L'appello è stato raccolto dal mondo delle istituzioni. Sandra Savino, Sottosegretario al MEF con delega ai Giochi, ha ribadito l'importanza strategica del canale autorizzato: "Il gioco legale ha un impatto non solo sulla fiscalità ma anche sull’occupazione. È capace di contrastare l’illegalità e promuovere comportamenti responsabili. È possibile coniugare sviluppo economico e tutela della persona".

Sulla stessa linea Mario Lollobrigida, direttore giochi dell’Adm, che ha sottolineato la necessità di una risposta europea al fenomeno dell'online illegale: "Recentemente abbiamo avuto un incontro con dei colleghi europei e abbiamo concordato sulla difficoltà di trovare soluzioni. Stiamo intensificando l’interlocuzione con Banca d’Italia e Guardia di Finanza e attivando canali di scambio informazioni".

La palla passa ora al Governo. Come ha detto Lino Stoppani, Vicepresidente vicario di Confcommercio: "Serve una cornice legislativa chiara e coerente, superando logiche volontaristiche. La vera tutela della salute e della legalità passa attraverso un sistema che sostiene le reti qualificate, investe in tecnologia e abbandona pregiudizi ideologici per basarsi sui dati reali". Solo così si potrà porre fine al paradosso e trasformare un presidio di legalità in una leva di crescita per il Paese.