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Intesa Sanpaolo chiude i primi nove mesi del 2025 con un utile di 7,6 miliardi di euro: +6% rispetto al 2024
L’istituto guidato da Carlo Messina si conferma inoltre un motore per l’economia reale italiana, con 43 miliardi di nuovo credito a famiglie e imprese, in aumento del 40% rispetto al 2024, e oltre 2.000 aziende riportate in bonis

Intesa Sanpaolo presenta i risultati al 30 settembre 2025: utile netto pari a 7,6 miliardi di euro, +6% rispetto allo stesso periodo del 2024
Intesa Sanpaolo archivia i primi nove mesi del 2025 con risultati in crescita e indicatori patrimoniali solidi, confermandosi una delle principali realtà bancarie europee per redditività e stabilità. L’utile netto consolidato raggiunge 7,6 miliardi di euro, in aumento del 5,9% rispetto ai 7,17 miliardi dello stesso periodo del 2024. Il risultato è perfettamente in linea con l’obiettivo annuale di oltre 9 miliardi di utile previsto per fine anno.
Il risultato corrente lordo cresce dell’1,3% a 11,57 miliardi, mentre la gestione operativa registra un incremento dello 0,2%, con proventi operativi netti stabili a 20,4 miliardi e costi operativi in calo dello 0,4%. Il cost/income ratio si attesta al 38,9%, uno dei migliori tra le grandi banche europee.
Dal punto di vista della solidità patrimoniale, il Common Equity Tier 1 ratio sale al 13,9%, in crescita di 105 punti base nei nove mesi, superando ampiamente i requisiti normativi. Il Tier 1 ratio si attesta al 16,4% e il Total Capital Ratio al 19,3%. Intesa Sanpaolo conferma anche una qualità del credito tra le migliori in Europa, con un’incidenza dei crediti deteriorati all’1,1% netto e una copertura superiore al 51%.
Sul fronte della remunerazione agli azionisti, la banca ha generato 5,3 miliardi di dividendi maturati nei primi nove mesi, di cui 3,2 miliardi in distribuzione come acconto a novembre, a cui si aggiunge un buyback da 2 miliardi concluso a ottobre. L’istituto guidato da Carlo Messina si conferma inoltre un motore per l’economia reale italiana, con 43 miliardi di nuovo credito a famiglie e imprese, in aumento del 40% rispetto al 2024, e oltre 2.000 aziende riportate in bonis nei primi nove mesi dell’anno, contribuendo a salvaguardare più di 10.000 posti di lavoro.
Importanti anche i risultati in ambito ESG: 4,6 miliardi di euro di imposte generate, 64,5 milioni di interventi sociali attraverso il programma “Cibo e Riparo”, e 24,9 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana erogati tra il 2022 e il 2025. Il gruppo ha inoltre già destinato 0,9 miliardi dei 1,5 miliardi previsti nel quinquennio 2023-2027 per sostenere iniziative sociali.
Tra i punti di forza del gruppo figurano anche i significativi investimenti tecnologici, con il 64% delle applicazioni già cloud-based, oltre 2.350 specialisti IT assunti, e l’espansione di Isybank, la banca digitale del gruppo che punta a un milione di nuovi clienti entro il 2025. Infine, la divisione Wealth Management, Protection & Advisory conferma la sua leadership, con 913 miliardi di euro di raccolta diretta e risparmio amministrato, e una crescita del +5,1% delle commissioni nette e del +4,7% dell’attività assicurativa.
 
   
   
  