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Reshape the world. Profumo (Leonardo): “Nella digitalizzazione ci si immerge”

Reshape the world: l’evento digitale per parlare di cambiamento e analizzare come le imprese si stanno preparando alle sfide del futuro

Ripresa e cambiamento, spinta e accelerazione. Questi i temi che hanno animato il dibattito di “Reshape the world”, l’evento digitale ospitato dal Sole 24 Ore per parlare dell’importanza del cambiamento e della capacità di reinventarsi in un momento storico come questo.

L’incontro digitale è stato l’occasione per raccogliere intorno a più tavole rotonde le voci, i punti di vista e le esperienze di stakeholder e manager di grandi aziende italiane, con l’obiettivo di dare vita a una narrazione strutturata delle linee di intervento intraprese da ciascuna realtà per fare fronte a un periodo incerto e delicato come quello che stiamo vivendo.

Il pomeriggio di lavori ha quindi visto intervenire un lungo elenco di professionisti provenienti da più settori, portando all’attenzione non solo le testimonianze di rappresentanti di aziende e istituzioni, ma anche il contributo di esperti e ospiti speciali.

Dopo gli iniziali saluti di Edoardo Garrone, Presidente del Gruppo 24 ORE, e Giuseppe Cerbone, Amministratore Delegato del Gruppo 24 ORE, si sono ascoltati gli interventi di Fabio Tamburini, Direttore de Il Sole 24 Ore, e di Karen Nahum e Federico Silvestri del Gruppo in merito alla recente trasformazione del formato storico del giornale, guidati dalla giornalista Rosalba Reggio.

In un secondo momento si è ascoltato il contributo del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi in conversazione con Tamburini, per parlare della necessità di riforme strutturali e dell’importanza dell’investimento nelle aziende, definite come vera spina dorsale del Paese.

Presenti anche le voci autorevoli di Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e di Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico. Nella cornice dell’evento si è trovato inoltre spazio per due pungenti momenti di intrattenimento in compagnia di Geppi Cucciari e Neri Marcorè, per riflettere in chiave ironica sui tempi che corrono e sulla necessità di reinventarsi.

L’accento è poi stato posto sui due temi cardine all’ordine del giorno, quello del nuovo capitale umano nell’industria dell’innovazione e quello delle sfide di innovazione, digitalizzazione e green economy poste al sistema Italia. Argomenti affrontati nel corso di due tavole rotonde moderate da Alberto Orioli e Robertò Bernabò, a cui hanno preso parte Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato Banco BPM, Samantha Cristoforetti, Astronauta ESA - European Space Agency, Emma Marcegaglia, Presidente B20, Roberto Prioreschi, Managing Director Bain & Company Italia e Turchia, Alessandro Profumo, Amministratore Delegato Leonardo, Ferruccio Resta, Rettore Politecnico di Milano, Presidente CRUI, Giorgio Saccoccia, Presidente Agenzia Spaziale Italiana, Pasquale Salzano, Presidente Simest, e Roberto Tomasi, Amministratore Delegato Autostrade per l'Italia.

Export e internazionalizzazione: opportunità e sfide nel nuovo scenario globale

"Esiste una differenza della situazione pre-Covid e post-Covid molto netta sull'export e sui temi dell'internazionalizzazione”, ha detto il Presidente di Simest Pasquale Salzano, in occasione della tavola rotonda dedicata al tema, “L'export, soprattutto per quanto riguarda l'Italia, ha raggiunto numeri veramente impressionanti prima della pandemia, siamo arrivati addirittura a 585 miliardi di euro di export, circa un terzo del nostro PIL, 53 miliardi di attivo della bilancia commerciale. Insomma, cifre molto significative e importanti, dovute soprattutto al libero commercio, al free trade, ma ci chiediamo oggi se la pandemia, come elemento di freno a questi numeri così imponenti, sia l'unico elemento o se ce ne siano anche altri. Il dibattito è molto ampio, sui benefici della globalizzazione intesa come benessere diffuso e collettivo. Ci troviamo qui di fronte a una sfida, quella di riuscire a capire se la pandemia ha reso le catene globali. Oggi non si parla più di globalizzazione, ma di regionalizzazione. Anche per una situazione di sicurezza nazionale.

L'anno scorso ci siamo trovati in una dimensione di carenza di materie importanti, quindi le nostre aziende si sono sempre più adeguate verso una ristrettezza delle catene globali del valore. Questo significa una serie di conseguenze per L'Italia, sia negative che positive. Quelle positive di una regionalizzazione può anche significare opportunità nei settori della filiera produttiva, come ad esempio quella della meccanica, quella tessile, quella elettronica. Ma le nostre imprese hanno anche delle necessità, tra cui quella di garantirsi delle posizioni faticosamente acquisite negli anni dell'export in tutto il mondo. Su questo le istituzioni, Simest in particolare, hanno l'onere e il dovere di essere accanto alle nostre imprese, per consentire loro di non perdere quelle posizioni così faticosamente acquisite durante gli anni".

Innovazione, digitalizzazione e green economy: la grande sfida del sistema Italia. La parola alle aziende italiane

“La digitalizzazione è qualcosa nella quale ci si immerge”, ha dichiarato Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo, parlando di innovazione digitale, “Significa avere la capacità di ridisegnare completamente l’azienda, significa fare investimenti significativi in infrastrutture. Porto l’esempio dell’investimento molto importante fatto da Leonardo per creare un computer ad alta capacità a Genova. Si va dalla digitalizzazione della progettazione a una forte interconnessione con la green economy. Abbiamo soprattutto la capacità di fare manutenzione predittiva per i nostri prodotti e formazione ai nostri piloti in modo assolutamente nuovo. Nel nostro caso la digitalizzazione ci consente di fare simulazione di quello che andiamo a produrre.

Noi siamo immersi in un mondo di piccole e medie imprese con le quali abbiamo creato delle catene digitali, così da gestire in modo integrato il percorso del bene grazie all’intelligenza artificiale applicata. Tutto questo aiuta a far crescere la nostra filiera di fornitura. Sono convinto che la digitalizzazione sia un’opportunità incredibile per ripensarci e ridisegnare le aziende, dobbiamo avere la capacità di metterci in gioco, e Leonardo conferma un fortissimo orientamento al cambiamento”.

“Ci troviamo di fronte a una situazione in cui dobbiamo, e lo stiamo già facendo, evolvere la nostra infrastruttura”, è intervenuto Roberto Tomasi, Amministratore Delegato Autostrade per l'Italia, parlando di come l’innovazione stia cambiando il nostro modo di viaggiare sulle reti autostradali, “Nel momento in cui ci troviamo ad ammodernare la nostra infrastruttura non possiamo non pensare alla visione di quello che sarà e a come poter digitalizzare. Questa è una grandissima opportunità, ma anche una grandissima sfida per il sistema Paese. Il paradigma del viaggio sta già cambiando, la pandemia lo dimostra: sembra strano ma noi oggi misuriamo traffici pesanti superiori a quelli che misuravamo nel 2019, mentre i traffici leggeri sono in netta diminuzione. Vuol dire che le merci si stanno spostando in modo completamente diverso rispetto a quello che potevamo immaginare prima del Covid. Ci rendiamo conto che quindi la possibilità di cambiare sia il trasporto delle merci che delle persone è un fattore possibile, ma per poterlo sostenere non possiamo non pensare alla sostenibilità del viaggio.

La sostenibilità diventa un’altra delle condizioni fondamentali. Per poter fare queste trasformazioni bisogna fare industria, non bastano i recovery fund. La competenza e l’investimento sulle risorse sono condizioni fondamentali, in periodo di emergenza abbiamo assunto più di 1200 persone. Dobbiamo investire nella tecnologia, senza di essa non c’è mobilità alternativa che si possa pensare e applicare. Dobbiamo investire nella digitalizzazione non solo delle infrastrutture, ma anche dei processi aziendali. Come azienda stiamo investendo 200 milioni di euro solo per digitalizzare i nostri processi”.

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