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Sopra Steria Next, entro il 2030 il 27% del lavoro in Europa sarà automatizzato
Palmarini (Sopra Steria Next): "La GenAI non sostituirà l’essere umano, ma lo affiancherà, valorizzandolo e spostandolo da compiti operativi a responsabilità più strategiche"

Sopra Steria Next, con Neobrain un report sul futuro del lavoro: entro il 2030 fino al 27% delle ore in Europa sarà automatizzato
La Generative Artificial Intelligence si conferma uno dei principali fattori di trasformazione del lavoro a livello globale. Secondo le stime, il mercato della GenAI raggiungerà i 100 miliardi di dollari entro il 2028, accelerando un cambiamento che riguarda non solo la produttività ma anche le competenze necessarie per affrontare le sfide del futuro. In Europa, entro il 2030, fino al 27% delle ore lavorative potrebbe essere automatizzato, mentre le professioni più esposte vedono un’evoluzione delle competenze a un ritmo superiore del 25% rispetto alla media. Tra il 2018 e il 2023 le offerte di lavoro che richiedono skill in ambito AI sono cresciute di sette volte, superando quota 77.000.
A fotografare questa transizione è il report “Human Resources and Generative Artificial Intelligence. A European Perspective”, realizzato da Sopra Steria Next in collaborazione con Neobrain, società specializzata in soluzioni digitali per le risorse umane. Lo studio sottolinea come la GenAI non rappresenti soltanto uno strumento di automazione, ma un catalizzatore di nuove modalità organizzative e un abilitatore di valore per le persone. Le applicazioni sono già diffuse in diversi settori, come quello assicurativo, dove la tecnologia permette di ridurre fino al 40% i tempi di gestione dei processi, migliorare del 15-20% l’accuratezza delle previsioni di rischio e aprire la strada a una personalizzazione dei servizi senza precedenti.
La trasformazione digitale, combinata ai cambiamenti demografici, sta ridefinendo profondamente il mercato del lavoro. In questo scenario, le risorse umane assumono un ruolo chiave nel gestire l’evoluzione delle competenze, supportare i dipendenti con programmi di formazione e sviluppo e favorire una cultura di collaborazione tra uomo e macchina. Il report evidenzia che la GenAI ridisegna il rapporto tra capitale umano e tecnologia: le attività a minore valore aggiunto tendono a essere automatizzate, mentre quelle a maggiore contenuto relazionale e cognitivo vengono arricchite, orientando il lavoro umano verso compiti strategici.
Fondamentale diventa la gestione delle competenze, con l’adozione di un modello di Skill-Based Organization, che consente di anticipare i cambiamenti e pianificare percorsi di reskilling in grado di integrare abilità analitiche, tecnologiche e relazionali. Non si tratta solo di incrementare la produttività, ma di garantire anche la sostenibilità sociale ed etica del lavoro, mantenendo un equilibrio tra performance e inclusività. La tecnologia, sottolinea lo studio, può accelerare la trasformazione solo se adottata in maniera consapevole e con una prospettiva di lungo periodo.
Mauro Palmarini, Direttore Consulting di Sopra Steria Next, ha commentato: “Il ritorno al lavoro di settembre ci pone davanti a una sfida senza precedenti: comprendere come l’Intelligenza Artificiale Generativa trasformerà ruoli e competenze. Entro pochi anni, quasi un terzo delle ore lavorative in Europa potrebbe essere automatizzato. La GenAI non sostituirà l’essere umano, ma lo affiancherà, valorizzandolo e spostandolo da compiti operativi a responsabilità più strategiche. Per questo le organizzazioni dovranno accelerare lo sviluppo di competenze trasversali come pensiero critico, capacità di gestione e sensibilità umanistica, elementi imprescindibili per governare l’AI in modo consapevole, equo e sostenibile”.