On demand, è boom nel 2021. Addio broadcaster: tremano Rai, Mediaset e La7
La pandemia cambia il consumo mediale degli italiani: un quarto della popolazione con più di 14 anni preferisce l'on demand. Semaforo rosso per il broadcaster?
Nell'anno del Covid sono cambiate tante cose per milioni di italiani: dalle più banali abitudini quotidiane alle più serie necessità e priorità economiche. C'è un trend però che è cresciuto in modo esponenziale e in maniera costante: la fruizione mediale on demand. Sarà forse questo l'avvio della fine dell'era del broadcaster? Di certo, in un futuro più che prossimo, le più storiche Rai, Mediaset e La7, dovranno fare i conti con questi dati.
Secondo la ricerca condotta da GfK Sinottica, a partire da marzo 2020 c'è stata un'espansione significativa del bacino di utenza. La permanenza forzata in casa durante il lockdown ha infatti favorito la conoscenza e l’utilizzo delle piattaforme Over-The-Top (OTT) e dei loro contenuti on demand. Nel giro di poche settimane, si è passati da una Reach media giornaliera del 16% sul totale della popolazione con più di 14 anni ad una del 26% ad aprile 2020.
Dopodichè, la percentuale di fruitori di contenuti video on demand nel giorno medio è scesa durante l’estate 2020, anche per motivi legati alla stagionalità, per poi registrare un nuovo picco nell’ultimo trimestre del 2020. A gennaio 2021 la percentuale di italiani esposti al VOD corrispondeva nuovamente a circa un quarto della popolazione con più di 14 anni e si è mantenuta su questi livelli fino a marzo 2021. Si può dire quindi che si tratta di una tendenza destinata a durare nel tempo, al di là del contesto inedito del primo lockdown.
Infine, i dati mostrano anche una crescita del tempo dedicato ai contenutidisponibili sulle piattaforme OTT. Nella giornata media si è passati dai circa 100 minuti al giorno dedicati nella fase pre-pandemica alle 2 ore circa registrate nel primo trimestre 2021.
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