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Economia
Petrolio, entra in vigore il price cap Ue. Prezzo in rialzo sui mercati

Petrolio, in rialzo: scatta price cap Ue su greggio russo

Prezzi del Petrolio in rialzo sui mercati asiatici dopo la decisione dell'Opec+ di mantenere invariati gli attuali livelli di produzione. Oggi in Europa è entrato in vigore un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia che prevede l'imposizione di un tetto di 60 dollari al barile ai prezzi del Petrolio russo venduto in Stati terzi, in aggiunta all'embargo Ue alle importazioni via mare (con l'eccezione del greggio che arriva via oleodotto in Ungheria). I future del Wti guadagnano lo 0,59% a 80,46 dollari al barile mentre quelli del Brent salgono dello 0,51% a 86 dollari al barile.

Petrolio, entra in vigore embargo e price cap su greggio russo

E' entrato in vigore l'embargo Ue alle importazioni (via mare) di petrolio russo e il price cap concordato tra Ue, G7 e Australia, nel tentativo dell'Occidente di limitare la capacita' di Mosca di finanziare la guerra in Ucraina. Il nuovo limite al prezzo del petrolio russo e' fissato a 60 dollari al barile. L'accordo consente di spedire il petrolio russo a Paesi terzi utilizzando navi cisterna del G7 e dell'Ue, solo se il carico viene acquistato a un prezzo pari o inferiore al limite massimo. La Russia ha gia' detto che non rispettera' la misura anche se dovra' tagliare la produzione.

Gli Stati del G7 e l'Australia hanno concordato un tetto massimo di 60 dollari al barile per il prezzo del greggio russo trasportato via mare, dopo che i membri dell'Unione europea hanno superato la resistenza della Polonia. "Stiamo lavorando su meccanismi che vietino l'uso dello strumento del price cap, a prescindere dal livello fissato, perche' tale interferenza potrebbe destabilizzare ulteriormente il mercato - ha detto il vice primo ministro russo Alexander Novak - Venderemo petrolio e prodotti petroliferi solo a quei Paesi che lavoreranno con noi alle condizioni di mercato, anche se dovessimo ridurre un po' la produzione". L'accordo del G7 consente di inviare il petrolio russo a Paesi terzi utilizzando petroliere del G7 e dell'Ue, compagnie assicurative e istituti di credito, solo se il carico viene acquistato a un prezzo pari o inferiore al tetto di 60 dollari. 

Petrolio, Russia: con price cap allo studio stop forniture

La Russia sta lavorando alla possibilita' di vietare le forniture di Petrolio soggette a un price cap imposto dall'Occidente. Lo ha sostenuto il vice primo ministro russo, Alexander Novak, secondo quanto riporta il 'Guardian'. "Stiamo lavorando su meccanismi per proibire l'uso di uno strumento come il price cap, indipendentemente dal livello stabilito, perche' tale interferenza potrebbe destabilizzare ulteriormente il mercato", ha detto Novak. La Russia ritiene che il price cap "non sia uno strumento di mercato" e che "sia contrario a tutte le regole", per cui "venderemo Petrolio e prodotti petroliferi a quei Paesi che lavoreranno con noi a condizioni di mercato, anche se dovremo in qualche modo ridurre la produzione", ha aggiunto Novak.

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