Economia
Pil, BlackRock: "Crescita anemica. Il problema? Le politiche del Governo"
L'analisi del più grande asset manager del mondo, mentre l'Ue certifica che lo scarto tra la crescita del nostro Pil e quello di Eurolandia è ancora il più alto
Nessun alibi per il governo Conte: a detta di BlackRock, il maggior fondo d’investimento al mondo guidato da Larry Fink, investitore che movimenta sui mercati finanziari masse per oltre 6.300 miliardi di dollari (in Italia circa 70 miliardi di euro), gruppo che a Piazza Affari tra gli altri è presente nel capitale di Tim, Intesa Sanpaolo, Snam e Mediobanca, la politica economica della maggioranza giallo-verde è la principale responsabile della crescita economica anemica del nostro Paese, misure incapaci di riattivarla e che ora rispetto al passato registrano un’aggravante: le banche sono più forti e fanno il loro lavoro di polmone finanziario dell’economia. Quindi “i fondamentali del credito sono buoni”, ma la strategia del Governo non appare sufficiente per rilanciare la congiuntura.
Mentre la Commissione europea certifica che lo scarto tra la crescita del Pil in Italia e quella di Eurolandia sarà di 1,1% quest'anno e di 0,7% l'anno prossimo, a causa di un tasso di espansione dell’economia che il più basso nella zona euro e nella Ue, BlackRock parla di “fondamentali italiani di crescita non molto brillanti", con "politiche (economiche, ndr) non sufficienti a supportare e rivitalizzare la crescita”.
Parlando alla presentazione del "Global Investment Outlook” (l'aggiornamento di metà anno del più grande asset manager del mondo sulla congiuntura globale), Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock Italia e parte del team client portfolio solutions, ha spiegato che "il quadro non sta migliorando in modo evidente, ma per il momento si resta in attesa", tanto più che anche se "i fondamentali di crescita sono scarsi, storicamente le crisi italiane sono fatte di fondamentali di credito deboli, mentre ora questi ultimi sono buoni. Il problema restano le politiche economiche, che faticano a riattivare la crescita”.

Inoltre, per l’asset manager, una eventuale crisi di Governo in Italia avrebbe un impatto tutto sommato limitato sullo spread, visto che il mercato ha già prezzato il rischio politico. "I fattori globali sono dominanti a questo punto, una crisi di governo non credo produrrebbe una situazione particolare. In Italia c'e' già un premio per il rischio politico", ha affermato Rovelli, spiegando che questo non è tanto legato al tema della crisi dell'esecutivo, ma al fatto che "il mercato è incerto sull'attuazione dell'agenda di Governo". Bisognerà vedere cosa succederà con il bilancio 2020, che "è difficile, ma l'impressione è che non ci sia volontà di andare allo scontro, cosa che però spesso succede in estate, visto che anche l'anno scorso poi abbiamo avuto un novembre complicato".
L'obbligazionario italiano, del resto, nelle ultime settimane "ha fatto relativamente bene, soprattutto grazie a una diminuzione del rischio percepito dopo la tregua con la Commissione europea e grazie alle decisioni di Draghi sulla politica monetaria, cosa positiva per l'Italia". Piu' difficile fare valutazioni sull'azionario: "Il mercato italiano e' dominato a sua volta dallo spread e una contrazione di questo e' ovviamente positiva per l'azionario, tanto piu' che le valutazioni sono basse", ha detto Rovelli, spiegando che "se non si entrera' in recessione, ed e' difficile che si entri in recessione visto che le banche centrali lavorano per evitarlo, si continuera' con un ritmo di espansione non entusiasmante, ma comunque positivo”.