Ponte sullo Stretto, la "storia infinita". Nuovo stop dall'Europa, Bruxelles mette sotto la lente l'impatto ambientale. Cosa succede ora - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 13:44

Ponte sullo Stretto, la "storia infinita". Nuovo stop dall'Europa, Bruxelles mette sotto la lente l'impatto ambientale. Cosa succede ora

Ecosistemi, qualità dell’acqua e dell’aria. Senza dimenticare l’inquinamento acustico

di Sandro Mantovani

Ponte sullo Stretto, nuovo stop dall'Europa

L’Unione europea amplia il raggio d’azione sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Dopo aver aperto un dossier sui contratti e sulle procedure di appalto, Bruxelles ha deciso di concentrare l’attenzione anche sugli aspetti ambientali.

Come riportato da Bloomberg, i funzionari europei hanno inviato al governo italiano una lettera in cui chiedono ulteriori chiarimenti sull’impatto che l’opera potrebbe avere su ecosistemi, qualità dell’acqua e dell’aria, oltre che sull’inquinamento acustico.

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Il documento, indirizzato a Roma nei giorni scorsi e visionato dall’agenzia, sottolinea la necessità di colmare alcune lacune prima di concedere l’autorizzazione definitiva o dare avvio ai lavori. In particolare, la Commissione vuole discutere le conseguenze sugli habitat naturali e le eventuali misure di compensazione da mettere in campo.

Secondo quanto precisato nell’invio, l’esecutivo europeo ha ricevuto diversi esposti e richieste di informazioni e intende raccogliere materiale più dettagliato per poter rispondere in modo adeguato. Un portavoce ha confermato che è in corso un dialogo con le autorità italiane, ricordando che il progetto era stato notificato ufficialmente a Bruxelles lo scorso giugno.

Come scrive Repubblica, la mossa si aggiunge a quella già avviata dal vicepresidente della Commissione, Stéphane Séjourné, che aveva chiesto chiarimenti sul decreto del 2023 con cui il governo Meloni ha riattivato i contratti sospesi dal governo Monti.

Secondo le stime, il ponte comporterebbe una spesa pubblica di circa 13,5 miliardi di euro, di cui almeno 10,5 destinati al contraente generale Eurolink. Una cifra che deriva dal riutilizzo della gara del 2010, senza bandirne una nuova.