"Il sistema bancario, che pure sta offrendo la sua collaborazione, può e deve fare di più". Sui tempi di erogazione dei crediti secondo le misure previste dai Dl sulla liquidità, per i prestiti in 24 ore “mi giungono molte segnalazioni che nella maggior parte dei casi questo non sta avvenendo”. Nell’informativa in Parlamento sulle misure relative alla fase due per affrontare l'emergenza sanitaria ed economica legata all'epidemia di coronavirus, il premier Giuseppe Conte attacca le banche, colpevoli a suo dire di non essere abbastanza rapide nell'affrontare le pratiche per la concessione di prestiti a sostegno del rilancio dell’economia.
Un passaggio del suo discorso che ha sollevato più di una protesta da parte dall'opposizione. La quale ritiene che le lungaggini dipendano anche dai ritardi del governo, a cause delle misure previste dai decreti Liquidità. Il premier non la pensa allo stesso modo, ovviamente. Anzi, per la maggior parte dei casi, sostiene, la responsabilità è del sistema bancario. Così, dopo aver sollecitato una "accelerazione" delle procedure necessarie ad erogare i prestiti coperti dalla garanzia pubblica, ricordando la possibilità di ottenere prestiti garantiti fino a 25mila euro entro 24 ore, ha puntato di nuovo il dito contro gli istituti di credito: "In alcuni casi - ha affermato - sono stati rispettate queste tempistiche, ma molte segnalazioni ci dicono che nella maggior parte dei casi non sta avvenendo".
Secondo Conte, pertanto, "è essenziale che le banche riescano ad allinearsi alle pratiche più efficienti, assicurando la liquidità garantita nei tempi più rapidi". Perchè, ha puntualizzato, "non possiamo tollerare che le imprese possano sentirsi private del denaro necessario per garantire la continuità economica delle proprie attività, è una preoccupazione che ho condiviso anche con i presidenti di Confcommercio e Confesercenti”.
E sulla crisi degli stabilimenti di ArcelorMittal in Italia, crisi che sta riesplodendo, Conte dice: “Penale se ArcelorMittal lascia Taranto? Ora riprenderò in mano il dossier in mano il dossier per gli aggiornamenti”. Alla Camera, terminato il discorso del premier, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sospeso la seduta dell'Aula.
La decisione e' arrivata a seguito delle contestazioni giunte dai banchi della Lega, soprattutto, ma anche da altri settori delle opposizioni, all'inizio del dibattito sull'informativa urgente, mentre stava parlando il deputato M5S, Riccardo Ricciardi. I parlamentari Lega avevano peraltro gia' commentato rumorosamente alcuni passaggi del discorso di Conte, interrompendo mentre affrontava la questione dei tempi di erogazione dei prestiti alle imprese.
Attaccando le opposizioni, Ricciardi ha sostenuto che chi attacca il governo sulle misure anti-Covid "propone modello il Lombardia", deridendo apertamente la sanità regionale lombarda, a cominciare dalla classe dirigente leghista che la guida. Grida si sono alzate dai banchi del centrodestra ma Ricciardi ha insistito: "Lei, signor Presidente del Consiglio, doveva fare come Gallera, che in conferenza stampa si presentava puntuale, e annunciava un ospedale per il quale hanno speso 21 milioni per 25 pazienti".
Un attacco frontale che però non è piaciuto neanche a tutti i parlamentari M5S tra i quali qualcuno parla di "toni eccessivi" da parte del loro collega. Il leghista Giancarlo Giorgetti infuriato, uscendo dall'aula della Camera, ha incrociato in Transatlantico il ministro della salute Roberto Speranza: "Tira male, io ve lo dico: qui finisce male. Qualcuno deve metterli in riga perché una roba del genere è inconcepibile, coi morti che ci sono stati...", dice il numero due della Lega. Speranza ha concordato con lui: "Hai ragione. Che ti devo dire? Hai ragione", ha detto il ministro della Salute scrollando il capo davanti all'ex sottosegretario leghista
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