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Economia
Previdenza dei medici, grandi manovre nell’immobiliare

La deputata Cinque Stelle, esperta di previdenza, Roberta Lombardi, ha recentemente denunciato che alcuni amministratori delle Casse di Previdenza stanno vendendo o sopravvalutando il patrimonio immobiliare per far quadrare i conti, talvolta con la complicità di advisor compiacenti. In particolare ha puntato il dito su Inpgi (giornalisti) ed Enasarco (agenti di commercio). 

Ma anche l’Enpam, la cassa dei medici e odontoiatri, con investimenti diretti e indiretti nell’ immobiliare per circa 5 miliardi di euro, ha qualche problematicità. E vero che ha ricevuto l’annuale riconoscimento di ‘’best practice’’ nel settore degli investimenti immobiliari, l’’Ipe Real Global Award 2017, per la diversificazione del portafoglio e la solidità dei risultati storici. Nel settore però questo tipo di premi viene considerato solo un’operazione di immagine. Sfruttata benissimo dal vicepresidente vicario, Giampiero Malagnino che, apprezzando il riconoscimento per la valorizzazione del patrimonio immobiliare, ha ricordato due recenti operazioni che hanno visto Ernst and Young e Amazon scegliere immobili dell’Enpam per le proprie sedi.
Purtroppo l’acquisto di Londra, poco prima di Brexit, del 50 per cento del  ‘’Principal Place’’,  dove Amazon  avrà la nuova sede, non è stato proprio un affare, nonostante che il contratto, assicurato per 15 anni senza recesso, garantisca un yeld annuo del 4,5 per cento. L’operazione, chiusa all’inizio dell’anno, ha infatti comportato l’ingente  investimento di 245,7 miliardi,  senza tener conto della dieta del mattone che il Tesoro vorrebbe per le Casse di previdenza.

Era però difficile contraddire il regista dell’operazione, Ofer Arbib, un uomo d’affari italo-israeliano che negli ultimi anni ha accresciuto la sua influenza in Enpam.  Noto per la sua riservatezza, cugino di Daniel Buaron, ‘’pezzo da novanta’’ nel settore immobiliare, ha costituito qualche anno fa su misura per la Cassa dei medici, Antirion sgr, con la quale ha lanciato e gestisce tre fondi immobiliari: Antirion Global ( comparto core e comparto hotel) e Antirion Aesculapius. Ed è proprio Antirion Global che ha incrementato il suo portafoglio con il palazzo londinese, che con la successiva svalutazione della sterlina ha finito per pagare a caro prezzo, tanto da suscitare la curiosità di Bankitalia.

Appena un anno e mezzo fa,sempre  Arbib, aveva acquistato a Milano per conto di uno dei fondi Antirion, al prezzo di circa 90 milioni , la sede dell’ospedale San Giuseppe, nei pressi della centralissima Basilica di Sant’Ambrogio. A vendere le mura l’Ente Ecclesiastico Fatebenefratelli, mentre dal 2009 l’Ospedale è gestito dal gruppo Multimedica dell’imprenditore Daniele Schwartz.

Secondo ambienti bene informati Arbib da qualche tempo non si accontenta più di far crescere i sui fondi, ma starebbe lavorando per mettere a segno un colpo grosso: strappare a Idea Fimit la gestione del Fondo immobiliare più ricco di Enpam, Ippocrate, con un patrimonio di circa 2 miliardi e un portafoglio di 21 palazzi destinati ad uffici nel lazio e nel nord Italia.  Per Idea Fimit , che nell’ultimo biennio  ha sviluppato un intensa attività per la valorizzazione e l’occupazione di uffici, arrivata così al 96 per cento, l’uscita da Ippocrate vorrebbe dire rinunciare alle commissioni sul  25 per cento del patrimonio gestito di circa 8 miliardi, e irrimediabilmente il bilancio in perdita. Tuttavia non mancano aree di criticità, come aver esternalizzato alcune attività della gestione degli immobili a Ire Innovation Real Estate, che sia pure con un 51 per cento nelle mani di alcuni ex manager, di fatto appartiene al gruppo Dea Capital a cui fa capo Idea Fimit sgr.  Un conflitto d’interessi che sarebbe stato evidenziato tanto da Bankitalia che da Consob.

A sfavore di Arbib, che nel frattempo sta irrobustendo la struttura della sua società, anche con risorse umane prese da Idea Fimit, è proprio l’intreccio col cugino Buaron, già fund manager di Ippocrate e legato da diversi rapporti di affari con Massimo Caputi, una sorta di intoccabile ‘’gran commis’’dell’immobiliare, con profonde radici in diverse Casse previdenziali, dalla stessa Enpam ad Enasarco. Li accomuna una grande abilità dimostrata in passato di far crescere in poco tempo, con alcuni passaggi,  il valore degli immobili. Circostanza che ha già coinvolto Enpam nell’inchiesta su palazzi acquistati a Roma a prezzi raddoppiati e nella compravendita di un terreno e immobili ex Eni a San Donato, alle porte di Milano.

Finora lasciare carta bianca ad abili operatori non si è riflesso negativamente sui risultati di bilancio di Enpam che nel 2016 ha raggiunto livelli record  con un patrimonio netto in crescita del 7,2 per cento a 18,4 miliardi e un utile record superiore a 1,3 miliardi.  Ma , come propone Roberta Lombardi e  la stessa Commissione bicamerale di indirizzo e di controllo sulle Casse, è quanto mai necessario dare  più poteri alla vigilanza,  tenuto conto dell’importanza dell’area area immobiliare, che per Enpam rappresenta un 30 per cento degli investimenti. Un campo, l’immobiliare,  dove si possono fare grandi affari, ma dove le sorprese possono essere catastrofiche. 

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