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Economia
Produzione industriale: arretramento a settembre annulla rimbalzo ad agosto

 

L’attività industriale in Italia ha mostrato, nella media degli ultimi due mesi, una dinamica sostanzialmente piatta. L’aumento rilevato in agosto (+0,8%) è stato, infatti, in gran parte annullato da una diminuzione in settembre (-0,7%). Il dato di agosto va interpretato con prudenza: a causa dei bassi livelli dell’indice di produzione in quel mese, infatti, anche piccoli scostamenti nei volumi di attività comportano variazioni percentuali significative. Nel terzo trimestre si stima una marginale contrazione della produzione (-0,2%), spiegata dal peggioramento sia della domanda interna che di quella estera

Il CSC rileva una diminuzione della produzione industriale dello 0,7% in settembre su agosto, quando c’è stato un recupero dello 0,8% rispetto a luglio. Nel terzo trimestre l’attività è stimata diminuire dello 0,2% sul secondo e il trascinamento al quarto trimestre è di -0,2% (è la variazione che si avrebbe se in ciascuno dei tre mesi successivi l’attività ristagnasse). 

La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, arretra in settembre del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2018; in agosto è stimata scendere dell’1,0% annuo. Gli ordini in volume registrano diminuzioni congiunturali in entrambi i mesi: -0,4% in settembre dopo -0,5% in agosto. 

La dinamica dell’attività nei mesi estivi si conferma estremamente debole a causa del rallentamento di entrambe le componenti della domanda: quella interna risente delle accresciute preoccupazioni di imprese e famiglie sulla situazione economica dell’Italia (come confermato anche dai recenti dati ISTAT sulla fiducia) mentre quella estera soffre per un contesto internazionale in peggioramento, soprattutto in Europa, dove incide particolarmente il rallentamento della Germania (la Bundesbank ha previsto un marginale calo del PIL tedesco anche nei mesi estivi). Ciò è confermato dai direttori degli acquisti intervistati da Markit-IHS (indagine PMI manifatturiero) che attribuiscono proprio alle condizioni di domanda più deboli nel mercato tedesco il calo degli ordini esteri negli ultimi mesi. Le prospettive per la produzione industriale italiana non sono positive, secondo gli imprenditori. L’ISTAT ha rilevato in settembre un’ulteriore diminuzione della fiducia tra le imprese manifatturiere (scesa ai minimi da 5 anni), proseguendo lungo un trend calante iniziato due anni fa. In particolare sono nettamente peggiorate le attese di ordini e produzione, con i livelli che hanno raggiunto il minimo da metà 2013. Su tali valutazioni incide soprattutto il peggioramento atteso della domanda estera nei mesi autunnali: preoccupa il rischio hard Brexit e le tensioni sui mercati internazionali a causa delle aggressive politiche americane. Le attese per i prossimi mesi sono migliori, invece, per quanto riguarda il mercato interno. Le valutazioni più favorevoli di imprese e famiglie sono giustificate soprattutto dalla fine della crisi di governo, ma è ancora presto per potere intravedere un cambio di rotta nel breve periodo.

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