Ranucci, parla Capitanio (Agcom): "Attacco vile e terroristico. Editori contro l’IA di Google? Basta piegarsi alla logica del tutto e subito" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:24

Ranucci, parla Capitanio (Agcom): "Attacco vile e terroristico. Editori contro l’IA di Google? Basta piegarsi alla logica del tutto e subito"

Il commissario Agcom Massimiliano Capitanio condanna senza esitazioni l’attentato contro Sigfrido Ranucci e riaccende i riflettori sul tema della libertà di stampa

di Rosa Nasti

“Attentato a Ranucci, Capitanio (Agcom): "Un attacco alla stampa. IA di Google? Servono regole e divieti: così si compromette il pluralismo dell'informazione"

"L’attentato a Sigfrido Ranucci è un attentato alla stampa. Un vile attacco, paragonabile alle intimidazioni terroristiche". Non usa mezzi termini Massimiliano Capitanio, commissario Agcom ed ex segretario della Vigilanza Rai, commentando con Affaritaliani.it quanto accaduto la notte scorsa quando ignoti hanno fatto esplodere un ordigno rudimentale davanti alla casa del giornalista di Report, a Pomezia. Un gesto reso ancor più sinistro dalla coincidenza con l’anniversario dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia, la reporter maltese uccisa con un’autobomba otto anni fa.

L’attacco a Ranucci riporta dritto al cuore della questione: la libertà di stampa, e più in generale, la libertà di informazione. Un tema tornato prepotentemente alla ribalta dopo che gli editori italiani, attraverso la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), hanno presentato un reclamo formale all’Agcom contro il servizio "AI Overviews" di Google, nell’ambito del Digital Services Act.

Secondo quanto appreso da Affaritaliani.it, la questione è stata al centro della riunione del Consiglio dell’Agcom di ieri e potrebbe tornare sul tavolo già nella prossima seduta o in quella successiva. L’Autorità, infatti, si prepara ad avviare un’istruttoria per valutare la segnalazione della Fieg e decidere se chiedere l’intervento della Commissione europea. Ma il nodo per ora è: gli editori possono davvero difendersi dall’intelligenza artificiale di Google?

Capitanio spiega: "È plausibile pensare che venga avviata un’istruttoria per valutare le ragioni dell’esposto ai sensi del DSA. In generale, questa rivendicazione si colloca in un contesto che deve vedere il bilanciamento tra il legittimo sviluppo delle tecnologie e la remunerazione del lavoro dei giornalisti, che era già stato al centro di un altro storico provvedimento, quello sull’equo compenso".

E aggiunge: "È ovvio che i rischi paventati dalla Fieg sono legati al fatto che questa nuova criticità di fatto superi il provvedimento sull’equo compenso, perché se il traffico non viene indirizzato verso i siti internet, viene meno l’indicizzazione dei contenuti e vengono meno gli introiti pubblicitari. Di fatto viene anche a calare la remunerazione del lavoro giornalistico. Però, più in generale, i rischi legati oggi all’informazione sono quelli del pluralismo dell’informazione e della trasparenza delle fonti, che sono al centro di diversi provvedimenti, nel senso che la nostra Autorità si è occupata dell’equo compenso dei giornalisti ma anche dei procedimenti relativi alla prominence, cioè l’evidenza che debbano avere le televisioni e le radio sia sull’apparecchio televisivo che sull’apparecchio radiofonico nelle auto, per evitare che ci sia una difficoltà ad attingere a una pluralità di fonti".

Poi sottolinea: "Anche le attività di media education che abbiamo fatto nelle scuole con il patentino digitale sono proprio finalizzate a formare i giovani alla capacità di attingere a più fonti qualificate, contrastare la falsa informazione e affrontare la sfida delle nuove tecnologie con consapevolezza. Persino nel regolamento degli influencer c’è un richiamo al rispetto della veridicità delle notizie. Le sfide che pone l’avvento dell’intelligenza artificiale sono anche quelle di capire come vengano utilizzate le fonti, come vengono remunerate e se è possibile evitare quei rischi sistemici di cui parla appunto il DSA, il regolamento sui servizi digitali".

Ma Google sta rischiando di non rispettare le norme o agisce correttamente nei confronti del regolamento europeo? Su questo il commissario Agcom  spiega: "Se verrà avviata un’istruttoria sarà finalizzata proprio a verificare se questo utilizzo di Overview è rispettoso dei dettami del regolamento DSA in termini di pluralismo dell’informazione, di trasparenza delle fonti e quindi anche di rispetto dei principi democratici dell’informazione. È un procedimento che non è delegato al singolo Stato italiano ma affidato alla Commissione europea. Se venisse accertato che questo sistema viola i dettami del DSA si può arrivare fino a sanzioni che toccano il 6% del fatturato globale del soggetto che viola le disposizioni".

E le conseguenze sul pluralismo dell’informazione? "Oggi per affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale servono le regole e i divieti, ma serve soprattutto un nuovo approccio culturale al digitale", osserva Capitanio. "Se ci pieghiamo alla logica del 'tutto subito' è ovvio che la qualità dell’informazione, e quindi anche la qualità della democrazia, viene messa seriamente a rischio.

I sistemi di intelligenza artificiale si basano su risposte probabilistiche che cercano di assecondare la predisposizione e il tipo di domanda dell’utente. Il rischio è che venga messa in discussione la coscienza critica non solo delle nuove generazioni ma dei cittadini in generale. E poi la completezza e il pluralismo dell’informazione sono fortemente compromessi se non ci sono trasparenza negli algoritmi e nelle fonti che alimentano questi sistemi".

Tornando all’attentato a Ranucci, Capitanio conclude: "Il clima di assenza di confronto è preoccupante e quando avvengono questi fatti deve esserci solo una parola: condanna. Quando invece su altre situazioni leggo prese di posizione sul fatto che alcune azioni terroristiche vadano comprese, ribadisco la mia ferma convinzione che qualunque tipo di attacco vile o terroristico vada condannato senza nessun tipo di giustificazione. O differenze, assolutamente".

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