A- A+
Economia
Recovery, burocrazia nel mirino di Cingolani. Ecco le grandi opere per il Sud

Diciamocelo. Il tanto auspicato cambio di passo che doveva segnare la discontinuità tra il governo Conte e l’esecutivo Draghi ha già iniziato a farsi sentire. E questo non per volersi mettere in fila per i tradizionali peana all’ex numero uno della Bce. La sostituzione di Arcuri con Figliuolo, per esempio, ha mostrato – al netto del pasticcio su Astrazeneca – che effettivamente le cose si possono fare più rapidamente. Ma con la stessa onestà bisogna ammettere che il vero banco di prova per Draghi non è tanto il piano vaccinale, che comunque deve impegnare nei prossimi mesi l’Italia intera. 

Il definitivo test, quello che deciderà se il premier è davvero il semidio che tutti ritengono sia, è il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che deve essere riscritto in maniera sostanziale per non dire totale. Fatti salvi i pilastri su cui deve poggiare (sostenibilità, transizione energetica, digitale, inclusione sociale), è l’impianto del documento prodotto dall’esecutivo giallo-rosso a essere stato deficitario. Tant’è che in Europa hanno iniziato a levarsi parecchi scudi contro le decisioni che (non) venivano prese.

42 Enrico Giovannini
 

Il primo segnale che qualcosa di diverso sta succedendo arriva dal ministro Roberto Cingolani, il responsabile del dicastero per la transizione ecologica. Un seggio che, da solo, dovrebbe arrivare a ottenere oltre 70 miliardi di euro e che è quindi protagonista assoluto del cambiamento. Ebbene, Cingolani ha dichiarato che “il 'modello Genova' rappresenta un esempio di 'governance' virtuosa e di capacità di esprimere le energie più generose e le professionalità più elevate nei momenti di difficoltà. In questo contesto, la 'governance' del Pnrr rappresenta un fattore critico: in un momento in cui si realizza uno straordinario sforzo di ricostruzione, il Paese deve disporre di un sistema di procedure autorizzative che elevi drasticamente i risultati realizzativi dei progetti di intervento pubblico e incentivi e semplifichi l'intervento e il partenariato privato”. Insomma, è un congedo al Codice Appalti che, per evitare infiltrazioni mafiose, ha purtroppo paralizzato l’attività dei cantieri.

12465081 large
 

Tra l’altro, come lo stesso Cingolani ha fatto notare, il governo si è dato 10 settimane complessive per riscrivere il Pnrr. Ne sono già passate tre, ne restano solo sette per metter a punto il più importante programma di ripresa della storia repubblicana. E dunque serve prima di tutto sbloccare una burocrazia che si è avvitata su se stessa. Che non significa consegnarsi mani e piedi a una gestione spregiudicata, ma individuare meccanismi virtuosi e automatismi che consentano di fare e farlo bene. Facile a dirsi, no? Eppure è su questo che si deciderà il futuro dell’Italia. Se i soldi dell’Europa verranno spesi subito e coraggiosamente, allora il paese potrà riprendersi. Altrimenti si rischia che passata l’emergenza da Covid, ritornato il Patto di stabilità con i suoi vincoli di bilancio, l’Italia si ritrovi a fare i conti con un debito monstre (siamo al 160% del pil, per ora) avendo per di più sprecato 209 miliardi che non torneranno più.

(Segue: gli altri fronti del Recovery)

Commenti
    Tags:
    recovery plancingolani recovery plangiovannini recovery planfranco recovery plandraghi recoevery plan




    
    in evidenza
    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

    La conduttrice vs Striscia la Notizia

    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”


    motori
    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.