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Economia
Rete, Patuanelli: "Stato dev'essere guida. Non in Alitalia per 20 anni"

Lo Stato non fa l'imprenditore, l'Iri ha fatto il suo tempo ma nello sviluppo economico lo Stato deve essere presente per dare le linee guida. E' cosi' che il ministro Stefano Patuanelli interpreta il ruolo del Governo e spiega il modello che e' stato prima di tutto usato per il dossier Rete Unica. "Lo Stato non può essere solo arbitro" dice parlando al Forum Ambrosetti di Cernobbio. "Le grandi trasformazioni degli assetti produttivi devono essere indirizzate da una grande governance pubblica che dia le linee di indirizzo. Questo non significa che lo Stato fa l'imprenditore: lo Stato non può stare in Alitalia per 20 anni, li' affronta una crisi aziendale e ne accompagna l'uscita, ma lo Stato nelle grandi trasformazioni dei settori produttivi deve esserci e deve essere guida".

"Cio' che penso del ruolo dello Stato è stato interpretato come la volonta' di fare una nuova Iri", dice il Patuanelli ricordando una polemica iniziata con il suo insediamento e fa chiarezza: "Non dobbiamo usare strumenti del passato per affrontare le sfide del futuro ma lo Stato non puo' essere solo arbitro". Il ministro usa una metafora arzigogolata: Se le attività produttive le vediamo come un fluido, questo fluido deve muoversi sui solidi, indirizzo che la governance pubblica dà" e poi districa il ragionamento.

"Le nostre grandi aziende sono prevalentemente aziende a partecipazione pubblica. Se penso alle grandi trasformazioni degli assetti produttivi, credo che questi debbano essere indirizzati da una grande governance pubblica che dia le linee di indirizzo. Questo non significa che lo Stato fa l'imprenditore, significa che lo Stato interviene nelle filiere produttive per rafforzare il trasferimento e la catena del valore , perche' l'accesso alla tecnologia sia garantito anche alle microimprese che lavorano nelle filiere, perche' ci sia un trasferimento tecnologico che funziona. Abbiamo sprecato troppe occasioni su questi temi".

Il tema della Rete Unica "lo abbiamo affrontato in modo serio, profondo e con grande capacita' e consapevolezza siamo giunti a fare un primo passo nella direzione giusta" viceversa "lo Stato non puo' stare in Alitalia per 20 anni, li' affronta una crisi aziendale e ne accompagna l'uscita ma lo Stato nelle grandi trasformazioni dei settori produttivi deve esserci e deve essere guida".

Infine, sul tema dell'innovazione, Patuanelli ha spiegato che il supporto avverrà "con un rafforzamento del pacchetto 4.0 che deve portare a una totale decontribuzione degli utili reinvestiti in azienda se investiti in innovazione, in nuove tecnologie in trasformazione di processi e prodotti. Ma soprattutto dobbiamo renderlo strutturale e dare una prospettiva almeno triennale".

"Credo poco nei bonus, abbiamo dovuto farlo, perche' era evidente che le grandi risorse del 2020 non potevano non andare a indennizzare settori produttivi nel modo piu' ampio possibile per gli effetti della pandemia ma per un imprenditore la cosa piu' importante sia la certezza degli strumenti che a disposizione. Come Ministero dello Sviluppo economico abbiamo chiesto sempre di riifinanziare strumenti che gia' ci sono perche' se devo inventare uno strumento nuovo la ricaduta a terra e' molto problematica, preferisco dare agli imprenditori maggior forza sugli strumenti che gia' conoscono e che gia' applicano", ha spiegato. "Credo necessario che il piano 4.0 debba essere almeno triennale, cosi' come ecobonus, che sara' motore importante per la riqualificazione energetica e per il settore edilizia".

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