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Economia
Rete unica, la Rai al tavolo con Salini. Botta e risposta Patuanelli-OF

Il consiglio di amministrazione della Rai ha dato mandato all'unanimita' all'amministratore delegato Fabrizio Salini di chiedere di partecipare a iniziative e tavoli, in particolare della componente pubblica, sulla rete unica "perche' la Rai abbia un ruolo a garanzia della neutralita' della rete e dello sviluppo delle infrastrutture". Lo afferma un comunicato stampa della Rai. La decisione e' stata presa dopo l'audizione del Chief technology officer, Stefano Ciccotti.

Il cda ha approfondito i temi relativi allo sviluppo della banda ultra-larga attraverso le varie iniziative sulle quali la Rai e' impegnata, tra cui la content delivery network, la sperimentazione del trasporto attraverso la partnership di Open Fiber dei contenuti in altissima definizione su reti in fibra ottica, l'estensione dei servizi Rai nelle cosiddette aree bianche del Paese e la partecipazione dell'azienda nelle attivita' di sviluppo del 5G nonche' i rischi e le opportunita' future che il progetto di rete unica in banda ultra larga rappresenta per la Rai. 

Intanto, sul raggiungimento dei target al 2023 sulla fibra, oggi è andato in scena una botta e risposta tra il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e Open Fiber. Durante un'audizione alla Camera, il numero uno del Mise ha evidenziato la necessita' di "un'accelerazione nello sviluppo della fibra" visto che dai dati Infratel emerge che per Open Fiber sara' "difficile" rispettare i target del piano al 2023. Open Fiber ha comunicato che "il piano sara' completato nel 2023. In realta' i dati che Infratel ci da' rispetto ai progetti esecutivi ci dicono che anche il 2023 e' un obiettivo che difficilmente alle condizioni date sara' raggiunto", ha sottolineato il ministro, secondo il quale una spinta potrebbe arrivare dalle risorse del Recovery Fund.

Pronta la replica della societa' guidata da Elisabetta Ripa: "Ad oggi, nonostante le note difficolta' in cui versa il progettista incaricato, Open Fiber ha consegnato 3.045 progetti esecutivi, che garantiscono l'operativita' fino a tutto il 2021. La progettazione non costituisce quindi un ostacolo o un impedimento alla realizzazione del progetto Bul entro il 2023".

"Procede - ha assicurato la controllata al 50% da Enel e al 50% da Cdp - il lavoro con Infratel per l'accelerazione in base al piano presentato al Cobul, che gode di totale copertura finanziaria e che prevede il completamento del Piano Banda ultra larga in 16 Regioni nel 2022 e nelle restanti 4 Regioni (per un totale dell'8% delle UI complessive) nel 2023. Obiettivi che grazie a tutte le misure messe in campo confermiamo di poter raggiungere". Ad oggi nelle aree interessate dai bandi Infratel, Open Fiber ha avviato lavori in circa 2.500 comuni, completato 843 comuni e reso disponibili agli operatori per la commercializzazione circa 950 mila UI in 828 comuni.

Ad agosto Tim e Cassa Depositi e Prestiti si sono messe d'accordo per costituire una societa' che gestisca una rete unica nazionale in fibra ottica e questo e' "un punto di partenza e non di arrivo", ha proseguito Patuanelli. Il governo ha in mente un "progetto per il Paese" che prevede "una societa' delle reti con gli operatori che conferiscono, che non sia verticalmente integrata e che abbia una maggioranza relativa pubblica sul modello Terna".

Se questo e' il progetto adesso "dobbiamo capire se chi ha oggi quegli asset lo ritiene percorribile o meno. Ma non e' che possiamo imporlo. Stiamo provando a raggiungerlo passo passo". Intanto, il Ceo di Cdp, Fabrizio Palermo, ha affermato che la digitalizzazione "e' cruciale: produrra' cambiamenti non solo nella vita quotidiana ma anche nei modelli produttivi. Su questo il nostro sostegno c'e' e ci sara', per promuovere questa massiccia digitalizzazione del Paese".

Infine, il Movimento 5 Stelle ha proposto di coinvolgere Rai Way-Ei Towers nel progetto di rete unica, con il conferimento di torri, ripetitori e tralicci. Per Andrea Cioffi (M5S), facilitatore nazionale trasporti e componente della Commissione lavori pubblici e comunicazioni del Senato, e' "auspicabile il coinvolgimento nella societa' di gestione della rete unica di Rai Way (controllata dalla Rai e quindi a salire dal Mef) e di Ei Towers (controllata da F2i, a sua volta partecipata dalla Cdp): si tratta di societa' che possiedono le suddette infrastrutture, peraltro indispensabili per la diffusione del 5G.

Tutto questo contribuirebbe a rafforzare la presa pubblica sulla societa' della rete unica, che per noi deve essere a controllo pubblico per garantire sviluppo e investimenti nel Paese. Lo stesso controllo pubblico e' peraltro fondamentale per proteggere un asset decisivo di Tim, ovvero quella Sparkle che gestisce centinaia di migliaia di chilometri di cavi sottomarini attraverso i quali transita una immensa quantita' di dati, anche sensibili", ha concluso. 

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