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Economia
Rialzo dei tassi, mutui su del 50%. Ora 1 famiglia su 4 farà fatica a pagare
Mutuo

Mutui, il rialzo dei tassi della Bce mette in difficoltà gli italiani: rate in aumento del 50% per le famiglie più esposte

I tassi di interesse di riferimento aumenteranno ancora dello 0,50%. Lo ha deciso la Banca Centrale Europea che così prosegue la sua battaglia contro l'inflazione. Le tragiche notizie delle ultime ore, dal fallimento della SV Bank alla crisi di Credit Suisse avevano fatto ipotizzare che forse la BCE avrebbe deciso di contenere il rialzo dei tassi di interesse ma così non è avvenuto.

La banca ha chiarito che senza un aumento forte l'inflazione rimarrebbe decisamente elevata a lungo. Le conseguenze riguardano anche chi ha stipulato un mutuo: dato che le decisioni della BCE influenzano l'Euribor, il parametro di riferimento che le banche utilizzano per decidere quale tasso applicare alle rate dei mutui a tasso variabile, le rate per chi ha un tasso variabile aumenteranno nelle prossime settimane col rischio di mettere in difficoltà le famiglie più esposte

Non dimentichiamo che un anno fa l'Euribor a tre mesi era ancora negativo il che significa che il riconteggio delle rate comporterà un incremento dell'esborso mensile decisamente rilevante. Secondo una proiezione di Facile.it l'aumento dei tassi potrebbe determinare un incremento di quasi il 50% delle rate di un mutuo a tasso variabile rispetto alla rata iniziale. Tra l'altro nell'ultima legge di bilancio il governo ha varato la possibilità di passare dal tasso variabile al tasso fisso con alcuni vantaggi: può aderire chi ha un mutuo da meno di 200.000 euro, un Isee sotto i 35.000 euro ed è sempre stato puntuale con i pagamenti.

L'aumento dei tassi rappresenta una sfida per il mercato dei mutui che deve adattarsi in modo versatile a decisioni di politica monetaria sempre più rigorose. Secondo un'indagine di Nomisma, una famiglia su quattro, stante una situazione economica complicata, pensa di avere difficoltà a pagare regolarmente le rate del mutuo nei prossimi mesi, mentre il 35% prevede una situazione economica in deciso peggioramento.

L'aumento vertiginoso dell'Euribor verificatosi a partire dallo scorso anno sarà precursore di un inesorabile deterioramento della rischiosità del credito e le famiglie che hanno beneficiato di strumenti a supporto della liquidità (come le moratorie emanate nel periodo pandemico di cui hanno usufruito quasi 1,5 milioni di famiglie) potrebbero trovarsi in difficoltà nel riprendere il normale pagamento delle rate perché la loro capacità di far fronte agli impegni assunti dipende dalle condizioni generali dell'economia e dal proprio reddito disponibile.

Per fronteggiare questo nuovo scenario e tutelarsi da probabili futuri aumenti dei tassi molti mutuatari, oltre a rinegoziare il mutuo con la propria banca sfruttando magari le nuove regole introdotte del Governo, valutano la possibilità di cambiare banca: le richieste di surroga sono tornate a crescere e da inizio anno rappresentano oramai il 20% circa del totale delle domande di mutuo, valore in deciso aumento rispetto allo scorso anno.

Inoltre, chi compra casa in queste ultime settimane punta a importi più ridotti rispetto al passato (-7% circa rispetto allo scorso anno, secondo Facile.it). Però, ad oggi, va anche ricordato che non è facile prevedere per quanto tempo inflazione e costo del denaro viaggeranno su livelli elevati. E quando l’inflazione sarà tornata al 2%, i tassi caleranno nuovamente e allora ripartiranno inesorabilmente le surroghe dei mutui a tasso fisso.

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