Riello in vendita, si accende la competizione: in pole Ariston, all'attacco anche due colossi cinesi - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:57

Riello in vendita, si accende la competizione: in pole Ariston, all'attacco anche due colossi cinesi

Carrier mette in vendita lo storico marchio veneto delle caldaie Riello: l’operazione, seguita da Bank of America, punta alla chiusura entro il 2026

di Elisa Mancini

Riello in vendita: il futuro del calore italiano si gioca tra Ariston, Haier e Midea

Il futuro di Riello, uno dei marchi più iconici dell’industria termica italiana, è a un bivio. Il gruppo americano Carrier Global Corporation, azionista dal 2015, ha avviato il processo per la cessione del marchio italiano delle caldaie e dei bruciatori, simbolo del made in Italy energetico dal 1922.

L’operazione, come riporta Il Sole 24 Ore, è ancora in una fase preliminare, ma le prime offerte non vincolanti sono attese entro metà novembre. A coordinare il processo è Bank of America, incaricata di sondare il mercato e raccogliere le manifestazioni di interesse. L’obiettivo? Chiudere la vendita entro il 2026, in linea con il piano di razionalizzazione di Carrier, che dopo l’acquisizione della tedesca Viessmann Climate Solutions nel 2024 punta a concentrare le proprie attività globali nei segmenti più redditizi e strategici.

Tra i potenziali acquirenti spiccano nomi di peso. In prima linea Ariston Group, campione italiano della climatizzazione sostenibile, con un fatturato di oltre 2,6 miliardi di euro. Negli ultimi anni Ariston ha rafforzato la propria presenza europea con l’acquisto della tedesca Centrotec Climate Systems (proprietaria del marchio Wolf) e ha annunciato investimenti per 500 milioni di euro in Italia, metà dei quali destinati alla ricerca e sviluppo. L’acquisizione di Riello rappresenterebbe per Ariston la tessera mancante per creare un polo italiano dell’energia termica competitivo su scala globale.

Ma la partita non si gioca solo in Italia. In corsa ci sarebbero anche i colossi cinesi Haier e Midea, due giganti dell’elettrodomestico con decine di miliardi di ricavi annuali, oggi fortemente impegnati a espandersi in Europa. Midea, in particolare, ha già consolidato la propria presenza nel Vecchio Continente con l’acquisizione del gruppo svizzero Arbonia Climate, che controlla anche lo storico marchio italiano Sabiana.

Se uno di questi gruppi asiatici dovesse prevalere, Riello diventerebbe un tassello chiave nella penetrazione industriale cinese nel mercato europeo del riscaldamento, un settore sempre più strategico nella corsa alla transizione ecologica.

Tra i potenziali interessati compare anche Ferroli, altro storico marchio veronese specializzato in sistemi di riscaldamento, oggi controllato dal fondo britannico Attestor Capital. L’ipotesi di un’alleanza tra Riello e Ferroli, due aziende radicate nel Nord-Est, apre la prospettiva di un grande player nazionale in grado di competere ad armi pari con i giganti stranieri.

Oltre agli aspetti industriali, la vendita di Riello porta con sé un impatto occupazionale rilevante. Il gruppo conta circa 1.200 dipendenti nel mondo, più della metà dei quali in Italia, distribuiti tra Legnago (Verona), Volpago del Montello (Treviso) e il centro di ricerca di Lecco.

Il futuro di questi lavoratori è al centro dell’attenzione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove nei giorni scorsi si è svolto un confronto sulle prospettive legate alla cessione. Il governo segue da vicino il dossier, consapevole che si tratta di un’azienda simbolo della manifattura italiana e di un settore strategico per la transizione energetica nazionale.

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