Sciopero edili. Sindacati: "Rilanciare economia e avviare i cantieri"
Sciopero generale edili, 15mila persone a Roma
Quindicimila persone alla manifestazione nazionale di piazza del Popolo a Roma, in occasione dello sciopero generale dei lavoratori edili. Lo hanno riferito Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. I lavoratori dell'edilizia, cemento, lapidei, legno, arredo e laterizi sono giunti in piazza del Popolo da tutta Italia con treni speciali, traghetti, aerei e circa 200 bus dopo una mobilitazione che va avanti da oltre un mese.
Lo sciopero ha già prodotto un risultato con la convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi. Lo stop degli edili è a sostegno della richiesta di rilancio del settore, per l'occupazione e gli investimenti. Il comparto vuole uscire da una crisi che ha portato alla perdita di 600mila posti di lavoro e di 120mila aziende costrette a chiudere i battenti.
Non solo Tav. I sindacati chiedono lo sblocco dei cantieri e la realizzazione di infrastrutture necessarie allo sviluppo del Paese. "Bene nel metodo un tavolo parti sociali-Governo su come sbloccare i cantieri - hanno spiegato Panzarella, Turri e Genovesi - questo è un primo risultato delle mobilitazioni confederali e di categoria. Questo sciopero diventa ancora più importante per sostenere le proposte del mondo del lavoro, le quali più che rivendicare nuove regole chiedono politiche industriali, investimenti, azioni di sistema finanziarie e sulla qualità dell'occupazione, per difendere il lavoro che c'è e crearne di nuovo, stabile, ben pagato e sicuro".
"Bisogna rilanciare l'economia e avviare i cantieri, le risorse, i soldi ci sono: è criminale non spenderli, così si ammazza l'economia. Serve la volontà politica per farlo" ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
Commenti