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Sole 24 Ore, pressing di Orsini per un suo uomo in redazione. Quattro i nomi sul tavolo

Ma l’impresa si presenta tutt’altro che semplice...

Sole 24 Ore, pressing di Orsini per un suo uomo in redazione: il poker di nomi

Acque agitate ai vertici del Sole 24 Ore. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, da circa un anno è impegnato in un’operazione delicata: inserire nel quotidiano economico un suo uomo di fiducia con il ruolo di vicedirettore. L’obiettivo è rafforzare il collegamento diretto tra il giornale e l’associazione degli industriali, da cui il quotidiano dipende sul piano editoriale.

Ma l’impresa si presenta tutt’altro che semplice: il Sole è una redazione molto strutturata, con gerarchie consolidate e una forte identità interna, storicamente poco incline ad accettare “stranieri”, soprattutto se imposti dall’alto. Nonostante l’intenzione dichiarata, finora l’attuale direttore, Fabio Tamburini, ha resistito alle pressioni, mantenendo il controllo sulla linea editoriale e sulla squadra di direzione. Ma Orsini non ha mai abbandonato l’idea e ha sondato nel tempo diversi profili di peso.

In cima alla lista figura Osvaldo De Paolini, attuale vicedirettore del Giornale e da poco direttore del settimanale Moneta. Il suo eventuale ritorno al Sole — testata in cui ha già militato — sarebbe subordinato però a un ruolo apicale, non subordinato. De Paolini, infatti, accetterebbe solo con ampi poteri, rifiutando la posizione di "numero due".

Secondo nome: Claudio Antonelli, vicedirettore de La Verità, che sarebbe da tempo in rapporti tesi con il direttore Maurizio Belpietro. Terzo profilo valutato: Franco Bechis, oggi alla guida di Open Online, diretto concorrente del Sole nel panorama digitale, il cui editore è Enrico Mentana. Chiude il quartetto Christian Martino, attuale caporedattore economico del Messaggero, già firma per oltre un decennio proprio del quotidiano di Confindustria. Conosce bene i meccanismi interni e rappresenterebbe una figura "di sistema", in grado di muoversi agilmente nel contesto editoriale e associativo.

Un poker di nomi con cui Orsini intende rafforzare la presenza e l’influenza della confederazione industriale nella cabina di regia di uno dei giornali economici più autorevoli del Paese. Resta da vedere se, e quando, la resistenza di Tamburini potrà essere scalfita. Nel qual caso, pare che in pole position per la sua sostituzione potrebbe esserci Roberto Sommella, direttore di Mf.

Tutto questo mentre lo storico quotidiano economico-finanziario italiano, sta affrontando un calo nella diffusione delle sue copie, sia cartacee che digitali. Secondo i dati più recenti forniti da Accertamenti Diffusione Stampa (ADS), a gennaio 2025 il giornale ha registrato una diffusione totale (somma di copie cartacee e digitali) di 115.158 unità, segnando un decremento del 4,47% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

Se si guardano le vendite individuali in edicola, il Sole 24 Ore ha distribuito 18.320 copie cartacee a gennaio 2025, con una flessione del 10,56% rispetto a gennaio 2024. Questa tendenza negativa si inserisce in un contesto più ampio di crisi della stampa cartacea in Italia, dove la maggior parte dei quotidiani registra cali significativi nelle vendite. Per quanto riguarda gli abbonamenti digitali, il Sole 24 Ore contava 22.197 sottoscrizioni a ottobre 2024, con una lieve diminuzione dell'1,3% rispetto all'anno precedente. Del resto, la polpa del business del gruppo da poco affidato al neo ad Federico Silvestri è altrove.

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