Stati Generali della Cultura 2023 a Milano - Affaritaliani.it

Economia

Stati Generali della Cultura 2023 a Milano

Stati Generali della Cultura 2023, il summit de Il Sole 24 Ore dedicato alla cultura, quest’anno caratterizzato da un forte respiro internazionale.

L’evento si inserisce nel programma del "Forum Cultura 2023" promosso dal Comune di Milano e si è svolto nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco a Milano.

Il focus della giornata è stato l’investimento culturale per valorizzare e promuovere il brand Italia nel mondo. Design, editoria e media, teatro e cinema come parte integrante di un patrimonio che è marchio globale riconosciuto, senza tralasciare il rapporto pubblico-privato come sfida centrale per la crescita del settore.

Alla giornata di lavori hanno preso parte stakeholders privati, rappresentanti delle istituzioni, esperti del settore e giornalisti del mondo della cultura con l’obiettivo di fare il punto sul brand Italia e l'immaginario a esso collegato e confrontarsi sulle sfide e le prospettive di un settore strategico per il Paese.

La giornata è stata introdotta dai saluti istituzionali di Giuseppe Sala, Sindaco di Milano e Fabio Tamburini, Direttore de Il Sole 24 Ore.

L’evento si configura come l’annuale appuntamento per fare il punto prima di tutto sul patrimonio culturale italiano nel mondo, argomento su cui ha discusso Antonio Tajani, Ministro degli Esteri in dialogo con Fabio Tamburini, Direttore de Il Sole 24 Ore, di Radio 24 e dell’agenzia Radiocor.

C’è un problema di tipo economico-finanziario in questo momento con l’inflazione così alta, ma l’esecutivo sta lavorando perché si possa, non con questa ma con la prossima finanziaria, investire di più negli istituti di cultura italiana”, ha detto il ministro degli Esteri durante la prima giornata degli Stati Generali della Cultura 2023. “Stiamo lavorando moltissimo – ha continuato – anche per la promozione e la tutela della lingua italiana, per incrementare le Borse di studio per stranieri che si formano nelle nostre università e dobbiamo lavorare per avere più scuole italiane all’estero. La volontà politica c’è, ma bisogna fare i conti con la situazione economica attuale. L’impegno è di andare avanti con questa intenzione, perché la promozione della cultura è parte della strategia del governo. Si potrebbe fare di più, non ci sono state in passato grandi azioni di promozione su questo fronte, tenendo presente che la cultura serve anche a incrementare le presenze turistiche nel nostro paese”.

Il lavoro culturale: scenari e prospettive, è stato l’argomento principe della seconda tavola rotonda alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Innocenzo Cipolletta, Presidente Confindustria Cultura Italia, per il quale: “I lavoratori della cultura non sono soltanto attori, scrittori e interpreti, ma c’è una quantità di soggetti perché il prodotto culturale sia disponibile. Questa è una sfida importante che stiamo portando avanti: per fare queste professioni occorre che ci siano dei percorsi di carattere professionale. Come Confindustria stiamo cercando di costruire una mappa delle professioni nei nostri settori che permetta ai giovani di poter entrare nel nostro mondo. Credo che sia importante perché il mondo della cultura rappresenta circa il 4% degli occupati in Italia, ma anche negli altri paesi”.

Francesco Profumo, Presidente Fondazione Compagnia di San Paolo ha spiegato: "Certamente le indicazioni della Commissione europea aprono un dibattito che va anche oltre rispetto al tema della tassazione sugli extra profitti delle banche, il nostro è un Paese importante, le nostre istituzioni e le nostre aziende rappresentano un pezzo rilevante dell’Europa e quindi ci vuole anche una certa forma di attenzione rispetto a questi temi. Io mi auguro ci sia una riflessione profonda rispetto a questo tema e si possa trovare una soluzione”. Profumo si è detto “fiducioso” su una rimodulazione del provvedimento. “Era abbastanza noto fin dall’inizio – ha continuato – che qualche elemento era stato poco pensato. Io l’ho detto anche in quell’occasione: credo che ci sarà nel corso del dibattito parlamentare una maggiore riflessione rispetto al tema che è stato posto. Una cosa è la parte emotiva di partenza, ma tutti gli elementi oggettivi che sono stati posti sul tavolo pongono il problema in termini più ampi rispetto a quello da cui si è partiti. Credo che ci sarà un dibattito e mi auguro che sia sufficientemente sereno, e quindi razionale, per poi trovare una soluzione che possa essere adeguata”.

Il mondo in trasformazione delle produzioni audiovisive è stato il fulcro della tavola rotonda alla quale ha partecipato, tra gli altri, Franco Siddi, Presidente Confindustria RadioTv che sui media ha detto: “È necessario un grande progetto pubblico-privato che intervenga sulla formazione e abbia alle spalle già un cammino che il Paese e l’Europa avviino già da subito nella formazione digitale dei ragazzi. Il futuro di radio e Tv è legato al concetto di comunità, finché risponderanno a questa esigenza avranno un futuro e ce l’avranno quanto più sapranno innovare, portando contenuti originali e specifici nelle varie piattaforme. Per questo c’è bisogno di avere dei supporti, che non sono solo soldi, ma anche infrastrutturazione del Paese per quanto riguarda le reti, defiscalizzazione del lavoro, formazione anche pubblica per la digitalizzazione, del cittadino ma anche delle nuove figure professionali”.

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