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Economia
Stellantis, focus su Cina-auto elettriche. Tavares tranquillizza i sindacati

Vendite di auto elettriche triplicare nel 2021 rispetto al 2020, superando le 400 mila unità. Vendite che in Europa devono corrispondere al 38% del totale entro il 2025 e al 70% nel 2030. Target per il margine operativo nel range 5,5-7,5%. Focus sul mercato cinese e al via l’installazione di nuovi impianti per la produzione di batterie in Nord America e in Europa. Durante l’assemblea degli azionisti, il Ceo di Stellantis Carlos Tavares fa il punto sulla preparazione del piano strategico del quarto gruppo mondiale dell’auto, strategie che verranno presentate al mercato tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022. 

Un piano che "sarà offensivo e non difensivo e ricco anche di scelte radicali e disruptive”. Il top manager ha spiegato che un comitato ad hoc è al lavoro per esaminare quanto fatto in passato e mettere a punto la strategia futura. "Siamo sulla buona strada, stiamo parlando con dei possibili partner. Questa è una delle cinque missioni prioritarie di Stellantis per quest’anno”, ha aggiunto il numero uno di Stellantis.

L'8 luglio si terrà il primo Electrification day del gruppo per approfondire le strategie in merito. Per quanto riguarda le sinergie derivanti dalla fusione tra Fca e Psa già a pochi mesi dall'operazione (diventata effettiva il 16 gennaio 2021) "si vedono i primi risultati. Abbiamo iniziato col piede giusto". Tornando al dividendo la distribuzione proposta prevede il pagamento ai detentori di azioni ordinarie di 0,32 euro per ogni azione ordinaria in circolazione. Il pagamento verrà effettuato attingendo alla riserva per il rimborso del capitale creata tramite la riduzione del valore nominale delle azioni ordinarie di Stellantis collegata alla distribuzione delle azioni Faurecia, già approvata.

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Al termine dell’assemblea, Davide Mele, deputy regione Enlarged Europe e Pietro De Biasi, responsabile delle relazioni industriali di Stellantis hanno incontrato a Mirafiori i sindacati italiani, appuntamento molto atteso dalle sigle per capire le reali intenzioni del gruppo nel nostro Paese, dopo che nelle scorse settimane, accanto ai tagli di alcune voci di spesa negli stabilimenti e al perdurare della cassa integrazione, erano iniziate a circolare indiscrezioni su modifiche delle linee produttive. In particolare, a Melfi (cancellazione di una delle due linee produttive).

L'incontro era stato chiesto dai sindacati che temono interventi unilaterali dell'azienda per ridurre i maggiori costi delle fabbriche italiane rispetto a quelle francesi.

Invece, Stellantis ha confermato ai sindacati di “non avere intenzione di ridurre la capacità produttiva in tutto il Paese e a Melfi", ma piuttosto di avere solo allo studio "azioni finalizzate a fronteggiare il forte calo della domanda di mercato”, hanno fatto sapere Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr in una nota congiunta dopo l’incontro. 

Sono queste “azioni” a non aver tranquillizzato le associazioni di rappresentanza dei lavoratori che torneranno a cercare risposte per fugare i propri dubbi “nei prossimi confronti sia a livello locale sia nazionale”.

Intanto, dopo aver chiesto di partecipare all'elaborazione del nuovo piano industriale di Stellantis e un confronto costante con l'azienda, le tute blu hanno rinnovato anche il loro invito al Governo a "convocare un tavolo di settore capace di supportare l'industria automotive nelle profonde trasformazioni in atto per competere con le altre potenze industriali, che si stanno attrezzando per vincere la concorrenza internazionale e per garantire l'occupazione".

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