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Economia
Svimez: nel 2023 Sud in recessione, l’energia costa +42,9 mld a imprese
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Svimez: nel 2023 il Sud in recessione a -0,4% segna lo stop a una ripresa coesa

Una spaccatura tra Nord e Sud: è quanto emerge dal rapporto Svimez 2022, giunto alla sua 49esima edizione e presentato oggi, 28 novembre, alla Camera dei Deputati. ''Gli effetti territorialmente asimmetrici dello shock energetico intervenuto in corso d’anno, penalizzando soprattutto le famiglie e le imprese meridionali, dovrebbero riaprire la forbice di crescita del pil tra Nord e Sud'' si legge.

Nel 2023, infatti, il prodotto interno lordo meridionale si contrarrebbe fino a -0,4%, mentre quello del Centro-Nord, pur rimanendo positivo a +0,8%, segnerebbe un forte rallentamento rispetto al 2022; il dato medio italiano dovrebbe attestarsi invece intorno al +0,5%. Il nuovo shock ha cambiato il segno delle dinamiche globali (rallentamento della ripresa; comparsa di nuove emergenze sociali; nuovi rischi operativi per le imprese), ''interrompendo il percorso di ripresa nazionale coeso tra Nord e Sud''.

Secondo lo Svimez il peggioramento della congiuntura nel 2023 sarà determinata soprattutto dalla ''contrazione della spesa delle famiglie in consumi, a fronte della continuazione del ciclo espansivo, sia pure in forte rallentamento nel Centro-Nord (+0,8%)''. Il 2024 dovrebbe essere ''un anno di ripresa, sulla scia del generale miglioramento della congiuntura internazionale, unitamente alla continuazione del rientro dall’inflazione che scende al +2,5% e +3,2% nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno nell’anno''.

Si stima che il pil aumenti nel 2024 dell’1,5% a livello nazionale, per effetto del +1,7% nel Centro-Nord e dello +0,9% al Sud. Il dato del Sud, ''di per sé apprezzabile visto che dovrebbe tornare in territorio positivo dopo il calo del 2023, sarebbe comunque sensibilmente inferiore a quello del resto del Paese''. Un aspetto strutturale che contribuisce a spiegare ''la debole ripartenza meridionale è rintracciabile sul lato dell’offerta: a seguito dei continui restringimenti di base produttiva sofferti dal Sud dal 2008, si è sensibilmente ridimensionata la capacità del sistema produttivo dell’area di agganciare le fasi espansive del ciclo economico''.

Svimez: il costo dell’energia per le imprese sale a +42,9 miliardi, e pesa di più al Sud

L’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas, inoltre, che si traduce in un aumento in bolletta annuale di 42,9 miliardi di euro per le imprese industriali italiane, grava sull’industria del Mezzogiorno per il 20% circa (8,2 miliardi), nonostante il contributo al valore aggiunto industriale nazionale sia inferiore al 10%.

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