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Economia
Tassi, Bullard (Fed): "All'1% entro luglio". E Lagarde si smarca ancora
Christine lagarde Jerome powell

Lagarde: "Agire con troppa fretta, ripresa debole e molti posti di lavoro a rischio" 

Seduta nuovamente in calo per le Borse europee, sulla scia del ribasso accusato da Wall Street con l'indice Nasdaq che ha perso il 2,1%. Gli investitori temono che la Fed possa procedere a una stretta più severa del previsto di politica monetaria, dopo che ieri è emerso che l'inflazione di gennaio negli States si è spinta al 7,5%, massimo dal 1982.

James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis e componente con diritto di voto del Fomc, ha detto non soltanto di essere favorevole a un rialzo dei tassi d'interesse di 50 punti base a marzo, ma di un intero punto percentuale entro l'inizio di luglio, in risposta all'andamento dell'indice dei prezzi.

Una mossa del genere da parte dell'istituto Usa provocherebbe probabilmente una reazione anche da parte della Bce. Così Piazza Affari ha aperto in calo dell'1,3%, ma poi ha ridotto i danni allo 0,8%. E lo spread risale a 159,5 punti.

Ma la presidente della Bce Christine Lagarde che da giorni, dopo l'ultimo consiglio direttivo del 3 febbraio, sta cercando di frenare le aspettative del mercato sui tassi d'interesse nell'Eurozona è tornata a ribadire la propria posizione. "Aumentare adesso il costo del denaro non raffredderebbe l'inflazione record della zona euro e avrebbe il solo effetto di danneggiare l'economia", ha spiegato la numero uno dell'Eurotower in un'intervista all'emittente tedesca Redaktionsnetzwerk Deutschland (Rnd).

Lagarde ha mandato in caduta libera i mercati obbligazionari la scorsa settimana aprendo la porta al primo aumento dei tassi da parte della Bce in oltre un decennio alla luce di una pressione dei prezzi che non accenna a diminuire.

Con i mercati monetari che adesso prezzano un incremento del tasso Bce sui depositi di 50 punti base entro dicembre, Lagarde ha avvisato che un aumento del costo del denaro non riuscirebbe a contrastare gli alti prezzi del petrolio e i problemi agli approvvigionamenti che hanno fatto impennare l'inflazione.

"Questo non risolverebbe nessuno dei problemi attuali" ha spiegato Lagarde. "Al contrario: se agissimo con troppa fretta adesso, la ripresa delle nostre economie potrebbe essere considerevolmente più debole e molti posti di lavoro sarebbero a rischio".

La banchiera centrale ha ripetuto che l'Eurotower ritirerà la propria politica di stimolo aggressivo e di tassi di interesse negativi gradualmente, e solo quando le condizioni lo permetteranno. "Ora possiamo aggiustare - con calma e un passo alla volta - i nostri strumenti di politica monetaria", ha detto. "E quando i dati economici ci consentiranno di farlo, lo faremo".

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