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Economia
Tesla pensa alla ricapitalizzazione.Le strategie di Vw e Toyota sull'elettrico
Foto: LaPresse

Elon Musk cambia idea e sembra essere finalmente d'accordo con Wall Street, dove gli analisti da mesi credono che il produttore di auto elettriche debba rastrellare capitali per sopravvivere. Il Ceo di Tesla ha modificato la sua posizione dopo avere annunciato una delle peggiori perdite trimestrali della storia del gruppo da lui fondato, colpa delle difficoltà nell'esportare la sua Model 3 (la berlina pensata per il mercato di massa) e del calo inatteso e forte della domanda delle vetture più vecchie (l'auto Model S e il Suv Model X). Inoltre, l'azienda ha comunicato di avere bruciato 1,5 miliardi di dollari di cash in tre mesi. Il cambio di rotta dell'amministratore delegato è stato apparente nella call con gli analisti a commento dei conti, avvenuta ieri a mercati Usa ormai chiusi.

tesla model y 7

 

"Tesla è attualmente un'organizzazione molto piu' efficiente dal punto di vista operativo rispetto a un anno fa. Abbiamo fatto migliorie incredibili su tutto. Quindi penso che a questo punto abbia un senso l'idea di un aumento di capitale". Questa frase e' notevole dal momento che Musk ha sempre negato la necessità di raccogliere denaro, lasciando delusi gli analisti i cui giudizi hanno contribuito a fare perdere al titolo il 23% quest'anno. Musk - che si è trovato a fine marzo con 2,2 miliardi di dollari di cash a disposizione, minimi di tre anni - non ha comunque esplicitamente detto che Tesla farà un aumento di capitale ma la sua inedita apertura su questo fronte potrebbe tranquillizzare almeno un pochino gli analisti. Tuttavia, il mercato è ancora impegnato a digerire una trimestrale finita con una perdita (la prima dopo due trimestri di fila in utile) di 702 milioni di dollari.
 

tesla model y 3

 

Il ritorno alla redditività è previsto nel terzo trimestre e non più nel secondo. Questo ha portato gli analisti di Wedbush, storicamente ottimisti sulle sorti di Tesla, a bocciarne il titolo. La raccomandazione è passata a "neutrale" da "outperform" con obiettivo di prezzo tagliato a 275 da 365 dollari. "Alla fine crediamo che le guidance dell'azienda siano aggressive e che il management e il Cda non stiano compiendo azioni di taglio ai costi sufficientemente aggressive per preservare capitale e creare una rotta sostenibile verso la redditività".

Gli esperti di Canaccord Genuity restano invece ottimisti lasciando il giudizio a "comprare" e il target price a 391 dollari. Il titolo Tesla cede il 2,4% a 252,38 dollari. Ora si attendono indicazioni sul braccio di ferro tra Musk e l'autorità di borsa Usa. Un giudice di New York aveva dato alle parti fino a oggi per risolvere le differenze di vedute su tweet controversi scritti dal Ceo e che per la Sec avrebbero violato il patteggiamento siglato lo scorso settembre. Con una capitalizzazione di 43,6 miliardi il gruppo fondato da Elon Musk rimane relativamente un “peso leggero” nel settore automotive dove anche colossi come Toyota, Volkswagen e General Motors stanno guardando con sempre maggiore interesse all’auto elettrica.
 

Elon Musk ape 2
 

Toyota, 182,4 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, dopo aver già venduto oltre 1,5 milioni di veicoli elettrificati nel 2017 (centrando con tre anni di anticipo l’obiettivo che si era posta per il 2020), conta entro il 2025 di convertire alla motorizzazione elettrica o ibrida la sua intera gamma prodotti. Volkswagen, circa 80 miliardi di euro di capitalizzazione, conta di avere sul mercato 70 modelli alimentati a batteria entro il 2028, così da realizzare con essi almeno il 40% del fatturato.

General Motors (56,5 miliardi di dollari capitalizzazione), dopo aver venduto 200 mila veicoli elettrici lo scorso anno, sembra aver a sua volta capito l’importanza dell’auto elettrica per il futuro del settore e da alcuni mesi pare essersi posta l’obiettivo di recuperare il terreno perduto, annunciando di voler raddoppiare le vendite di auto elettriche entro il 2020, nonostante lo sviluppo di un modello di auto elettrica per un produttore tradizionale possa costare, secondo stime, da uno a sei miliardi di dollari.

Entro il 2020 Tesla avrà sul mercato il suo Model 3 da 35 mila dollari a vettura, oltre ad aver avviato la produzione dei nuovi Model Y e di un autocarro elettrico il cui prototipo è stato già mostrato da Musk, che ora rilancia: entro il prossimo anno ci saranno un milione di auto a guida autonoma grazie ad un nuovo microchip che Tesla ha sviluppato in alternativa alla tecnologia radar Lidar su cui puntano i concorrenti. Scottati da molte, forse troppe, promesse non mantenute, gli investitori però esitano quest’anno ad aprire nuove posizioni sul titolo e vogliono vedere prima i numeri che Tesla è davvero ora in grado di realizzare. Le aperture di credito sono finite a Musk sono finite.

twitter11@andreadeugeni

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