Tim Brasil non delude, utili boom nei primi 6 mesi: ecco che cosa si aspettano gli analisti. E sul debito... - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 13:18

Tim Brasil non delude, utili boom nei primi 6 mesi: ecco che cosa si aspettano gli analisti. E sul debito...

Un altro punto è la tempistica del rimborso del canone non dovuto per circa un miliardo da parte dello stato ancora oggetto di trattativa...

di Maddalena Camera

Tim Brasil non delude, utili boom nei primi 6 mesi:

Tim Brasil ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile netto in crescita del 37,3% a circa 1,8 miliardi di reais (circa 280 milioni di euro). La controllata sudamericana del Gruppo Tim ha riportato ricavi in aumento del 5,4% a 12,7 miliardi di reais (circa 2 miliardi di euro) e margine lordo in aumento del 6,5% a 6,4 miliardi di reais alla fine del primo semestre.

La società che è il secondo gestore in Brasile mantiene la leadership nel 5G con 707 città servite, che coprono il 70% della popolazione urbana, traffico che rappresenta già il 30% nelle capitali brasiliane. Il costo per GB del 5G è inferiore di circa il 30% rispetto al 4G, a conferma dell'efficienza prevista in termini di investimenti.

Tim pubblicherà i risultati di gruppo del secondo trimestre il 5 agosto prossimo con conference call il 6 agosto. Nel complesso, gli analisti prevedono trend simili a quelli osservati nel primo trimestre.

I ricavi di Gruppo del secondo trimestre secondo il consensus degli analisti dovrebbero raggiungere circa 3,34 miliardi di euro, ebitda ed ebit sono previsti, rispettivamente, a 1,08 miliardi di euro e 919 milioni, con una crescita organica a cifra singola. La previsione e di un recupero nel quarto trimestre grazie alla divisione Enterprise e ai maggiori benefici generati dagli incrementi del prezzo e dalle efficienze. Tim sta infatti portando avanti aumenti di prezzo sia nel fisso sia nel mobile. E dunque secondo JP Morgan la crescita dell’Arpu ossia il ricavo medio per cliente.

Bisognerà però vedere anche quanti clienti hanno cambiato gestore in seguito agli aumenti di prezzo dato che le tariffe praticate nelle tlc mobili e fisse sono praticamente l'unico modo per i gestori di aumentare gli utenti.

Un altro punto è la tempistica del rimborso del canone non dovuto per circa un miliardo da parte dello stato ancora oggetto di trattativa. In un anno il titolo è risalito (+78%) dai minimi storici toccati, ma ora la spinta impressa dallo scorporo della rete di accesso e la conseguente vendita al fondo Usa Kkr e al Mef e anche dall'ingresso con una quota del 24,8% di Poste come maggiore azionista al posto di Vivendi sembra essersi esaurita.

Ora la società deve dimostrare sul campo di essere in grado di far crescere utili e ricavi tenendo sempre d'occhio il debito che resta comunque alto, intorno agli 8 miliardi di euro.