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Economia
Tim, è iniziata la battaglia per il rinnovo del cda: Labriola punta al bis

Tim, parte la corsa per il nuovo cda

Con il consiglio d'amministrazione che si preannuncia per oggi, si apre ufficialmente il percorso verso la nomina dei nuovi consiglieri di Tim. L'attuale board, nato sotto la guida di Luigi Gubitosi e Salvatore Rossi, è stato formato seguendo un modello noto come "lista del cda". L'amministratore delegato Pietro Labriola sembra propendere per mantenere questo approccio anche in futuro, ipotizzando una lista che probabilmente porterà alla sua riconferma alla guida del gruppo. La riunione di oggi dovrebbe servire a prendere atto dell'aggiornamento del regolamento necessario per la compilazione di questa lista, anche se il punto non sarà ufficialmente all'ordine del giorno.

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Le prime decisioni effettive saranno rimandate al primo consiglio di amministrazione del 2024, previsto per il 18 gennaio. Tuttavia, l'adozione di una lista del cda sembra essere un compito impegnativo, considerando che la prassi richiede un ampio consenso da parte dei grandi azionisti. Tim, attualmente coinvolta in un conflitto con Vivendi, il suo principale azionista con il 24%, potrebbe trovare difficoltà nel garantire tale consenso. Il tema della presidenza sarà anch'esso all'ordine del giorno, con Salvatore Rossi, attuale presidente, che ha confermato la sua indisponibilità per un nuovo incarico. La ricerca di un nuovo presidente potrebbe essere complicata dal fatto che normalmente il presidente in carica è coinvolto nella formazione delle liste del cda. La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente considerando che Rossi è in uscita. Una possibile soluzione potrebbe essere affidare comunque a Rossi la supervisione della formazione della lista, considerando la sua posizione super partes, ma ciò potrebbe generare ulteriori tensioni con Vivendi e internamente al consiglio.

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Tra le possibili modifiche, si discute anche della possibilità di ridurre il numero di membri del nuovo consiglio dai 15 attuali a potenzialmente nove. Tuttavia, il principale problema da affrontare riguarda i rapporti con Vivendi, che sembra prepararsi a contestare la decisione del consiglio di avviare la cessione della rete Tim (Netco) a Kkr. Le dispute riguardano il fatto che l'operazione non sia stata sottoposta al comitato delle parti correlate di Tim e che la cessione sia stata approvata direttamente dal consiglio senza un'assemblea straordinaria.

Vivendi sembra intenzionata a presentare un ricorso nel merito anziché un ricorso d'urgenza, portando la questione davanti al giudice, con tempi più lunghi rispetto a un ricorso d'urgenza. Nel frattempo, si è concluso consensualmente il rapporto di lavoro tra Rothschild e Vivendi, la società di consulenza che aveva valutato Netco a 31 miliardi di euro, sollevando dubbi sull'offerta di Kkr.

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