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Economia
Tremonti attacca Lagarde: "Credit Suisse? Bce più lenta degli speculatori"

Credit Suisse, Tremonti e la frecciata a Draghi: "L'errore più grave"

Giulio Tremonti analizza la questione delle crisi bancarie, culminata nell'ultima settimana nel crac della Silicon Valley Bank e nel quasi fallimento del colosso Credit Suisse, salvato dall'intervento dello storico rivale Ubs e dal prestito della Banca svizzera. "La crisi del 2008 - spiega l'ex ministro Tremonti a La Stampa - non è mai finita. Siamo passati dall'austerity alla liquidity. Con il risultato che la massa monetaria non si contabilizza più in miliardi ma in trilioni e vale tre volte la ricchezza economica globale. Oggi la situazione è più grave di 15 anni fa. Nessuno sa cosa stia accadendo, ma il passato contiene già il futuro. La Bce credo faccia molta fatica a comprendere la realtà che essa stessa ha creato. I banchieri ignorano la forza dei computer attivi nella finanza".

"Quello che vediamo adesso - prosegue Tremonti a La Stampa - è il prodotto di una globalizzazione troppo veloce e senza regole. Oggi si sta chiudendo un ciclo iniziato 30 anni fa tra finanza e geografia. La classe dirigente mi sembra un po' suonata e la Bce è più lenta a reagire rispetto agli speculatori. Ma d'altra parte la politica è scomparsa per lasciare posto alla tecnica. Basti pensare a quanti capi di Stato erano in prima linea ad applaudire il passaggio di consegne tra Mario Draghi e Christine Lagarde". Tremonti lancia anche una frecciata a Draghi: "Quando era presidente della Fsb (financial stability board), non comprese che la causa della crisi era economica. Quello fu l'errore più grave".

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