Economia
Turismo invernale, boom di arrivi: 29,7 milioni e spesa oltre i 14 miliardi. Crescono gli stranieri, in calo gli italiani
Secondo i dati di Demoskopika, tra dicembre e marzo sono attesi 29,7 milioni di arrivi e 93 milioni di presenze, con un aumento rispettivamente dell’8,2% e del 14,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Turismo invernale, boom di arrivi in Italia: 29,7 milioni e spesa oltre i 14 miliardi. Stranieri in forte crescita a 14,4 milioni
L’Italia si prepara a una stagione invernale in netta espansione sul fronte turistico. Secondo la nota previsionale Tourism Forecast Winter elaborata da Demoskopika, tra dicembre e marzo sono attesi 29,7 milioni di arrivi e 93 milioni di presenze, con un aumento rispettivamente dell’8,2% e del 14,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In crescita anche la spesa turistica diretta, stimata in 14,8 miliardi di euro, pari a un incremento del 9,1%.
A trainare il risultato è soprattutto la componente internazionale, che supera per dinamismo il mercato interno. Dall’estero sono previsti 14,4 milioni di turisti stranieri, in aumento del 21,1% rispetto al 2025, per un totale di 52 milioni di pernottamenti, pari a un balzo del 28,8%. Sul piano interno, invece, il movimento turistico mostra segnali più moderati: il mercato domestico rappresenta il 51,5% del totale, con 15,3 milioni di arrivi in lieve diminuzione (-1,7%) e 41,1 milioni di presenze, sostanzialmente in linea con i livelli dello scorso anno. “La scelta della vacanza invernale - spiegano i ricercatori di Demoskopika - conferma la forte capacità attrattiva dell’Italia verso i visitatori provenienti da oltre frontiera. La domanda internazionale cresce in maniera significativa e sostiene l’intero comparto”. Il Belpaese continua infatti a essere preferito dagli stranieri “per la qualità dei servizi e per la crescente varietà esperienziale dell’offerta turistica”.
Scenario diverso per gli italiani, che mostrerebbero una maggiore prudenza nei consumi turistici: molte famiglie optano per soggiorni più brevi, prenotazioni sotto data o soluzioni alternative che non sempre rientrano nelle rilevazioni ufficiali. In quest’ottica, proseguono i ricercatori, si delinea una stagione a “doppia velocità”: da un lato l’Italia si conferma meta privilegiata per i viaggiatori stranieri, dall’altro la domanda interna necessita di politiche più incentivanti. “Gestire queste dinamiche - avvertono gli analisti - sarà decisivo per consolidare i risultati ottenuti e rendere la stagione invernale più equilibrata e differenziata nel prossimo futuro”.
