Ucraina, gas sotto i 30 euro? Gli esperti non hanno buone notizie: "I prezzi non torneranno mai bassi come prima. Ecco perché" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 18:33

Ucraina, gas sotto i 30 euro? Gli esperti non hanno buone notizie: "I prezzi non torneranno mai bassi come prima. Ecco perché"

Gas in calo e spiragli di pace, ma gli esperti frenano l'entusiasmo: niente miracoli sulle prossime bollette. Il commento di Andrea Bernardi, Ceo di Columbus Capital, e Gianluigi Serafini, Partner GA-Alliance

di Rosa Nasti

Guerra in Ucraina, "gas sotto i 30 euro? Segnale positivo, ma dimentichiamoci i livelli pre-2022"

Per la prima volta da maggio 2024 il gas è sceso sotto quota 30 euro al megawattora, attestandosi ad Amsterdam a 29,95 euro/MWh (-0,7%). Che dietro questo calo ci sia l'ottimismo sulla fine del conflitto in Ucraina è poco ma sicuro, considerando che un livello del genere non si vedeva da mesi e arriva proprio mentre a Ginevra si tratta sul cessate il fuoco e su un graduale reinserimento della Russia nei circuiti dell'economia globale.

Ma è davvero il momento per tirare un sospiro di sollievo in vista delle prossime bollette del gas, e soprattutto questa flessione è davvero un effetto immediato dei colloqui di pace? Affaritaliani.it lo ha chiesto ad Andrea Bernardi, CEO di Columbus Capital, primo search fund italiano dedicato alle energie rinnovabili e a Gianluigi Serafini, Partner GA-Alliance,

"Sicuramente il prezzo sotto i 30 euro al megawattora è un segnale positivo, anche solo come effetto dei colloqui in corso a Ginevra. Questo è particolarmente importante mentre ci avviciniamo alla stagione invernale, quando l’aumento dei volumi incide direttamente sulle bollette delle famiglie", spiega Bernardi.

E aggiunge: "A livello energetico ricordiamo che il gas è uno dei componenti su cui si basa la formazione del prezzo dell’energia elettrica, pur essendo solo uno dei circa cinquanta elementi che lo determinano. Se i negoziati dovessero proseguire, i prezzi potrebbero restare sotto i 30 euro al megawattora, pur all’interno di una volatilità dell’elettricità legata soprattutto alle condizioni meteo o a fattori geopolitici. Questo calo potrebbe influenzare anche le quote di CO2, il petrolio e, più in generale, l’intera filiera energetica".

Ma conclude con un avvertimento: "Si spera che il trend continui e non sia soltanto un effetto di breve periodo. Anche in caso di pace, però, va ricordato che la comunità europea continuerà a spingere sulla diversificazione e sulle rinnovabili: il ritorno al gas russo, quindi, non riporterebbe i prezzi ai livelli pre-2022 in modo permanente".

Serafini invece commenta: "L'andamento del mercato del gas, secondo la Banca Mondiale, prevedeva già una diminuzione dei prezzi in Europa e Asia fra la fine del 2025 e il 2026, credo che ragionevolmente i mercati stessero già iniziando a prezzare un possibile allentamento delle tensioni nel conflitto russo-ucraino e la possibilità che nel medio termine una parte delle sanzioni alla Russia possano essere anche sensibilmente ridotte".

Spiega inoltre che "è possibile ipotizzare che il prezzo del mercato al momento non rifletta la stabilità derivante da un possibile accordo di pace sulla base del piano dell’Unione Europea, ma valuti sin da ora la concreta possibilità di una limitazione del conflitto e nel medio periodo il possibile realizzarsi di un progressivo allentamento delle tensioni geopolitiche nell’area", e aggiunge: "Appare evidente che la possibilità di allentamento delle sanzioni verso la Russia è un elemento determinante nelle dinamiche di prezzo del gas".

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