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Economia
Ue, i "falchi" del Nord bocciano Conte: "Non pagheremo i debiti italiani"

Il patto di Stabilità e Crescita non si tocca e l'unione fiscale con un bilancio unico non si farà. Dopo aver inserito l’obiettivo nel nuovo programma M5S-Pd, Giuseppe Conte si vede bocciare immediatamente dai Paesi falchi d’Europa uno dei suoi principali intendimenti nella prossima azione di governo. "Occorre anche migliorare il patto di Stabilità e di Crescita e la sua applicazione, per semplificarne le regole, evitare effetti pro-ciclici, e sostenere gli investimenti a partire da quelli legati alla sostenibilità ambientale e sociale. Un'impostazione di bilancio pro-ciclica, infatti, rischia di vanificare gli importanti sforzi compiuti sul piano interno per rilanciare la crescita potenziale del Paese, deprimendo la crescita effettiva”, ha spiegato Conte, in aula a Montecitorio nel corso delle dichiarazioni programmatiche con cui ha chiesto la fiducia al governo Conte II.



”Il Governo - ha aggiunto - si impegnerà nelle sedi europee per realizzare un piano di investimenti sostenibili, per riformare l'Unione economica e monetaria e l'unione bancaria, a partire dall'istituzione di un bilancio dell'area euro, di uno schema di assicurazione europeo contro la disoccupazione e di una garanzia europea dei depositi”.

Non sono passate neanche due ore dalle parole proferite da Conte, che il premer si è visto sbarrare la strada della realizzazione di una riforma che richiede l’unanimità dei voti di tutti i Paesi membri in Consiglio Ue. "Non siamo disposti a pagare i debiti dell’Italia", ha affermato con un messaggio su Twitter l'ex cancelliere Sebastian Kurz, leader del Partito popolare austriaco, Paese da sempre critico della condotta italiano in tema di politiche di bilancio e che il 29 settembre andrà nuovamente alle urne.

“Un alleggerimento delle regole di Maastricht, come richiesto attualmente dall'Italia, lo rifiutiamo nettamente. L'Italia non deve diventare una seconda Grecia”, ha aggiunto Kurz, secondo cui ”l'attuale dibattito dimostra ancora una volta - ha scritto in un secondo tweet - la necessità di un nuovo trattato Ue con sanzioni per chi violi le sue regole. Il mancato rispetto delle regole sul debito deve portare automaticamente a delle sanzioni”.

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